Per la prima volta nella sua storia, la casa di sportswear bavarese ha superato l’acerrima rivale Nike per le vendite negli USA. Le tre strisce, oggi, valgono di più dello swoosh. Questo è quanto emerge dalla prima trimestrale 2017: gli utili netti sono aumentati del 30% a 455 milioni di euro, le vendite globali sono aumentate del 19% per un fatturato pari a 5,67 miliardi di euro, in maniera particolare nel canale eCommerce.
Il paragone con Nike nei primi tre mesi dell’anno è impietoso. Se negli States e in Cina Adidas ha registrato un balzo delle vendite del 31% e 30% nel trimestre appena concluso, l’azienda americana ha realizzato una crescita, rispettivamente, del 3% e del 9%. Si tratta del primo rallentamento dopo nove anni consecutivi di crescita a doppia cifra del fatturato.
Dopo aver perso per anni il confronto con la sua rivale americana, Adidas ha deciso l’anno scorso di passare all’attacco, preparando un aggressivo e vincente piano di marketing e vendite proprio negli Stati Uniti, feudo della Nike, sfidandola oltretutto nel suo mercato principale, quello delle scarpe da running e delle “scarpe iconiche”.
Adidas ha deciso di puntare forte sui propri cavalli di battaglia: Superstar, Nastase, Stan Smith e L.A. Trainer. Il nuovo Ceo Rorsted ha confermato la guidance per l’intero 2017, che parla di una crescita delle vendite compresa in una forchetta tra l’11 ed il 13%, con un aumento del fatturato netto di un quinto superiore al livello attuale, pari a 1,25 miliardi di euro.
Il primo “round” – in termini di performance economiche – dell’eterna sfida fra i due giganti dello sportswear se lo è aggiudicato Adidas, che nonostante sia da sempre considerato un player forte in Europa e sopratutto molto “calcio-centrico”, ha avuto la forza di andare a sfidare Nike negli Stati Uniti, puntando forte sui propri migliori prodotti.