Bilancio positivo per la vendemmia 2018, nonostante il clima abbia tenuto sulle spine i produttori durante tutta l’annata agraria, fino alle ultime battute, tra caldo anomalo e precipitazioni violente. Secondo i dati diffusi da Federvini, rispetto al 2017 si è registrato in Italia un incremento medio del 15%, con una produzione complessiva di 49,5 milioni di hl: la federazione di produttori, importatori ed esportatori di vino al momento si attiene al dato che il Ministero delle Politiche Agricole ha comunicato alla Commissione europea, pur sapendo che ci potranno essere delle ulteriori limature una volta che siano state acquisite ed elaborate le denunce di produzione. Andando nel dettaglio, ecco i dati per Regione.
NORD
In Piemonte la vendemmia è cominciata con un anticipo medio di qualche giorno rispetto al 2017: è accertato un aumento della produzione, stimata in poco meno di 3 milioni di ettolitri; dal punto di vista qualitativo registrati livelli buoni/ottimi con alcune punte di eccellenza In Lombardia le condizioni climatiche generali hanno assicurato una buona annata con una produzione pari a 1 milione 285 mila hl; in particolare, per i vitigni bianchi o più precoci si assiste ad un abbassamento dell’acidità; interessante lo sviluppo delle varietà a bacca rossa come i Merlot.
In Trentino-Alto Adige il quadro è decisamente positivo, con una raccolta pari a 1.266.000 hl. In tutta la regione la maggior parte delle uve è stata raccolta tra il 10 settembre e i primi di ottobre con la chiusura dedicata alle uve Cabernet. Qualitativamente ci si aspetta un’ottima annata. In Veneto, anche grazie a temperature ottimali, esistono i presupposti per ottenere vini di qualità con punte di eccellenza, soprattutto per le varietà a bacca bianca. Una qualità superiore mediamente rispetto al 2017 e anche da un punto di vista quantitativo ci si attesta su un +17%.
In Friuli – Venezia Giulia la stagione è iniziata con un lieve ritardo ed è proseguita senza problemi fino alla fioritura. Questo scenario ha assicurato un risultato molto buono da un punto di vista qualitativo e quantitativo con 1.742.000 hl. In Emilia-Romagna la crescita complessiva è superiore alla media con una buona/ottima qualità delle uve, con regolari parametri enologici e concentrazioni zuccherine adeguate La produzione raggiunge i 7.797.000 hl. In Emilia i conferimenti delle uve Pignoletto, Malvasia e Ancellotta sono iniziati a settembre, mentre per i Lambruschi si è attesa l’ultima decade; in Romagna Albane e Cagnina all’inizio di settembre e, alla fine del mese, Trebbiano e Sangiovese.
CENTRO
In Toscana, le prime analisi delle uve hanno evidenziato una maturazione fenolica nella norma, iniziando nella seconda metà di agosto con cultivar precoci. Ai primi di settembre sono giunte subito a maturazione le uve a bacca rossa, e dalla seconda metà del mese si è passati a Vernaccia, Vermentino e infine al Sangiovese. La produzione si attesta su 2 milioni 26 mila hl. Nelle Marche la maturazione è arrivata con un anticipo di 7/10 giorni. Si è partiti ad agosto con Pinot Nero, poi Chardonnay e Pecorino nell’ultima decade. Ai primi di settembre ci sono stati i conferimenti di Verdicchio e Passerina, per proseguire a metà mese con il Sangiovese. Ha chiuso il Montepulciano a fine settembre. Nel complesso si è registrata una produzione pari a 813 mila hl.
L’Abruzzo ha avuto una produzione più equilibrata rispetto al 2017 con 3 milioni 312 mila hl. La raccolta delle varietà precoci come lo Chardonnay è cominciata il 20 agosto nella zona costiera, mentre nella fascia collinare si è partiti i primi di settembre. Per le varietà a bacca rossa (Sangiovese e Montepulciano) si è iniziato nell’ultima settimana di settembre. In Lazio la produzione si è attestata su 897.000 hl. Purtroppo, i violenti temporali di agosto hanno provocato, in alcune aree, importanti danni ai i vigneti. La vendemmia è cominciata comunque regolarmente dopo Ferragosto, prima con le varietà internazionali precoci a bacca bianca e poi le uve bianche autoctone e i primi Merlot. Anche in Umbria la stagione è stata caratterizzata prevalentemente dalle piogge. La vendemmia delle uve per le basi spumante è iniziata intorno al 20 agosto, il Grechetto e i Trebbiani invece verso la metà di settembre. La produzione si attesta sui 339 mila hl.
SUD E ISOLE
Nonostante il clima primaverile alquanto ‘ballerino’, in Campania i tempi di raccolta sono stati nella norma, partendo dai vitigni a bacca bianca nel Cilento a fine agosto. Nell’agro Aversano si è proseguito a settembre con Asprinio e Fiano. Nell’Avellinese, tra settembre ed ottobre, è stata la volta di Fiano di Avellino e Greco di Tufo. I Campi Flegrei sono stati caratterizzati ad ottobre per il Piedirosso, mentre l’Aglianico ha chiuso a fine ottobre. La produzione ha raggiunto i 711 mila hl. Anche in Puglia, le prime uve ad essere vendemmiate sono state le uve base spumante ad inizio agosto; si è poi proseguito con le uve bianche autoctone. In diversi areali, il vento di Scirocco ha causato la formazione di rugiada sulle foglie di vite, provocando la formazione di malattie fungine.
Una situazione non semplice per la raccolta di Primitivo e Negramaro. La Puglia raggiunge i 9 milioni 119 mila hl. In Sicilia si riscontra una situazione differenziata tra parte occidentale – molto colpita da piogge e maltempo – e orientale, dove la qualità delle uve risulta ottimale, partendo dalle basi spumante raccolte a fine luglio per proseguire a metà agosto con Nero D’Avola, Syrah, Merlot e Grillo e terminare a fine mese con Catarratto, Inzolia e Grecanico. La produzione si attesta sui 4 milioni 307 mila hl. La Sardegna ha dovuto fronteggiare in alcuni degli attacchi di peronospora. In generale, però il raccolto è stato buono, iniziando il 10 agosto con le uve base spumante per continuare con Vermentino e Torbato. Nell’ultima decade di settembre è stata la volta di Cannonau e Carignano, per chiudersi con le uve per vini da dessert Malvasia e Nasco. Quest’anno la produzione è pari a 395mila hl.