Vanguard, società di gestione del risparmio che a settembre 2019 ha un patrimonio a livello globale pari a 5.200 miliardi e che a gennaio 2019 ha collocato 19 ETF sul mercato di Borsa Italiana, ha annunciato che per 11 di questi prodotti finanziari ridurrà le commissioni, portandole in media allo 0,12%. Il costo medio di tutti gli ETF di Vanguard disponibili in Italia sarà ora pari allo 0,16%. “La riduzione delle commissioni – spiega una nota del secondo gruppo a livello globale nella gestione degli investimenti – è guidata dall’impegno di Vanguard nell’offrire agli investitori il miglior rapporto qualità-prezzo nell’ambito della gestione degli investimenti”. Il prodotto più costoso rimane il FTSE All-World UCITS ETF, che però passa dallo 0,25% allo 0,22% di spese correnti, mentre il più economico è l’USD Treasury Bond UCITS ETF, che passa dallo 0,12% allo 0,09%.
“Per molto tempo – ha commentato Sean Hagerty, Head of Vanguard Europe -, gli investitori hanno ricevuto un servizio di gestione complesso, pagando costi elevati. Dal 1975, Vanguard è stata sempre all’avanguardia nell’offrire agli investitori soluzioni eque, a valore aggiunto, semplici e di alta qualità. È tuttavia necessario andare oltre per far sì che gli investitori comprendano l’impatto dei costi sui rendimenti degli investimenti. Esiste ancora l’idea errata che quanto più si paga per un investimento, tanto più esso debba performare in termini di rendimento. In realtà, i costi hanno un impatto concreto sui ritorni e ogni euro pagato in commissioni è semplicemente un euro in meno di rendimento potenziale. Gli investitori non possono controllare i mercati finanziari, ma possono sicuramente controllare i costi che pagano”.