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Valute: l’euro debole, forti il franco e lo yen

Dopo le ondate di vendite che da ieri si sono diffuse dall’Europa all’Asia, passando anche per Wall Street, anche l’euro inizia a soffrire sui mercati. Non hanno di certo aiutato i dati sulla debole economia americana e le preoccupazioni sulle banche europee, che hanno portato gli investitori lontani dalle borse verso i T-bond americani. La domanda per i beni rifugio ha portato il rendimento dei Treasuries americani a dieci anni al minimo storico dell’1,97%, il record più basso mai registrato dalla Fed e dal Tesoro americano.

Dollaro – Dopo essere sceso a 1,4259 dollari, l’euro è tornato in territorio positivo contro il dollaro a 1,4395. Ma gli analisti dicono che ci sono possibilità di ulteriori ribassi nella giornata di oggi date le tensioni sulla Grecia. Il dollaro si sta rafforzando in quanto si prevede che le istituzioni finanziarie avranno bisogno di fondi e che quindi crescerà la domanda di moneta liquida. “Se aumenterà la richiesta di liquidità, le valute molto liquide come il dollaro ne trarranno giovamento”, ha detto l’analista Kasper Kirkegaard, di Danske a Copenhagen. “Fino a quando gli indicatori punteranno il dito verso un rischio recessione, il dollaro avrà delle basi solide”, ha aggiunto.

Franco svizzero – Con il franco svizzero l’euro ha perso l’1% attestandosi a 1,1284 franchi. La valuta elvetica si è nuovamente apprezzata, grazie alla crescente domanda di beni rifugio (che ha investito anche l’oro). Tuttavia i suoi guadagni potrebbero essere frenati da nuovi interventi delle autorità che vogliono frenare l’eccessivo apprezzamento della moneta elvetica. Nelle ultime settimane la banca nazionale svizzera (Bns) ha emesso liquidità nei mercati aumentando i depositi a vista e vendendo franchi attraverso swap sui mercati dei forward.

Yen – L’euro si è indebolito anche rispetto allo yen – altro bene rifugio apprezzato nelle ultime settimane – scendendo a 109,47/50 yen in calo dello 0,2% circa. Invece il dollaro è in lievissimo rialzo a 76,36/39 yen ma rimane molto vicino al minimo storico di 76,25. Le autorità nipponiche, temendo un andamento simile a quello del franco svizzero, hanno dichiarato che terranno sotto osservazione l’andamento della loro valuta e potrebbero adottare misure per frenarne l’apprezzamento.

Tassi interbancari – Dopo la notizia dei 500 milioni di dollari dati in prestito dalla Banca centrale europea (Bce) a un istituto creditizio della zona euro, gli investitori hanno drizzato le orecchie e guardano con maggiore attenzione i finanziamenti sui mercati interbancari. Questi ultimi hanno visto infatti forti aumenti: lo spread tra il Libor e l’Overnight index swap (Ois) ha raggiunto 19 punti base, il livello più alto negli ultimi 12 mesi. Anche il Libor a tre mesi ha raggiunto il record degli ultimi quattro mesi a 0,29788%.

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Categories: Finanza e Mercati