Ancora pesanti cali per le monete di Russia, Kazakhstan e Turchia. Nei primi due casi il deprezzamento è causato dal crollo del petrolio (Wti a 40,66 $/b, in calo dell’1,5%), principale fonte di entrate per entrambi i Paesi.
Servono ora 75 rubli per un euro e 67,4 per un dollaro. Si tratta dei livelli più bassi da sei mesi.
In Kazakhstan invece la Banca centrale è stata costretta a sganciare la moneta locale, il tenge, dal rapporto fisso con il dollaro e il risultato è stato una svalutazione del 22% nel giro di poche ore, fino a un minimo record di 256,98 tenge per un dollaro.
Quanto alla Turchia, in questo caso la crisi valutaria è determinata da ragioni principalmente politiche e di sicurezza. Dopo aver già perso il 27% da inizio anno e il 10% nell’ultimo mese, oggi la lira turca ha toccato un nuovo minimo storico a 3,0031 per un dollaro. Il cambio si è poi lievemente aggiustato a 2,97. Per comprare un euro servono invece 3,32 lire turche.