Le Ardenne si divertono a far saltare ancora i pronostici della vigilia. All’Amstel Gold il favoritissimo Peter Sagan ha deluso le attese. Oggi alla Freccia Vallone tutti puntavano sull’acuto di Philippe Gilbert, invece in cima al terribile Mur d’Huy, 1200 metri al 22% di pendenza, è lo spagnolo Dani Moreno a siglare l’impresa più bella della sua carriera di gregario. Abituati allo spettacolo offerto dalla Ronde e dalla Roubaix, ci si aspettava qualcosa di più da questa classica-monumento che anticipa di tre giorni l’ultima grande corsa del Nord, la Liegi-Bastogne-Liegi.
Praticamente i primi 204 chilometri di corsa hanno detto poco o niente se non che Andy Schleck, osservato speciale dopo la brutta caduta al Giro della Svizzera 2012, è lontanissimo da una forma accettabile anche per colpa di qualche birra di troppo. La Freccia si è decisa tutta nell’ultimo chilometro, quello che porta in cima al Castello che domina la città sdraiata sulle sponde della Mosa.
Qui si aspettava la grande battaglia tra Gilbert, Rodriguez, Sagan, Valverde: invece ancor prima che si capisse chi dei quattro big avesse più forza nelle gambe, è partito a sorpresa il colombiano Carlos Betancur che prendeva subito un buon margine, ma su un muro come quello d’Huy ogni metro è un calvario, per giunta sotto un sole poco nordico come quello di oggi. E Gilbert, più di Sagan, subito finito nelle retrovie, dava l’impressione di crederci. Alla sua ruota c’era vigile anche Rodriguez. Ma a lanciare la rincorsa a Betancur non era un un nome gettonato, ma un semisconosciuto compagno di Rodriguez, Dani Moreno che negli ultimi cento metri agganciava e staccava l’esausto colombiano arrivando al traguardo, avendo ancora la forza di alzare le braccia. Dietro di lui, con Gilbert e compagni ormai rassegnati e delusi, giungeva Sergio Henao che precedeva il connazionale Betancur, quarto Daniel Martins e quindi Kwiatkowski.
Rodriguez era sesto a 8 secondi, Nocentini decimo e primo degli italiani. Come dire l’ordine d’arrivo meno prevedibile e meno griffato di tutte le altre classiche di questa primavera. Un ordine d’arrivo che rende molto più cauti i pronostici per la Liegi di domenica.