Febbre, tosse e raffreddore sono i sintomi tradizionali dell’influenza stagionale che arrivano con l’inizio dell’autunno. Ma possono anche manifestarsi se a colpirci è il più temuto virus Covid 19. Il vaccino contro l’influenza stagionale c’è, anche se con non poche liste d’attesa. Quello anti-Covid ancora no. Il primo può fare almeno in parte le veci del secondo? Dal punto di vista medico-scientifico no. Ma all’atto pratico una buona “alleanza” tra i due vaccini, quello antinfluenzale che c’è e quello anti-Covid che ancora non c’è, è comunque evidente. Spieghiamo il perché, e cosa fare, con l’aiuto di due esperti: il noto virologo Roberto Burioni e Giulio Nati, medico di medicina generale che esercita nella Capitale.
Il vaccino antinfluenzale può aiutare nella lotta al Coronavirus?
Spiega il virologo Burioni: “Fare il vaccino contro l’influenza quest’anno è molto più importante per due motivi. Il primo è che l’influenza ha dei sintomi sovrapponibili al COVID-19, quindi una epidemia molto diffusa potrebbe portare un sovraccarico delle strutture diagnostiche; il secondo sta nella possibilità di una coinfezione da parte dei due virus che potrebbe provocare una sindrome molto più grave”.
A chi è rivolto il vaccino contro l’influenza? Chi dovrebbe comunque farlo?
Come afferma il dottor Nati” il vaccino è consigliato a tutti”, ma il Ministero della Salute lo raccomanda in particolar modo a coloro che:
- hanno oltre 60 anni;
- svolgono una determinata attività lavorativa come forze dell’ordine, insegnanti, operatori sanitari e volontari;
- presentano gravi problematiche come il diabete o malattie cardio-vascolari;
- bambini in un’età compresa dai 6 mesi ai 6 anni;
- donne in gravidanza.
Il vaccino antinfluenzale è obbligatorio?
No. Il Tar del Lazio, tra l’altro, ha bocciato un’ordinanza con la quale la Regione prevedeva l’obbligatorietà per chi ha compiuto 65 anni e per gli operatori sanitari.
Il vaccino è gratuito o a pagamento?
Il vaccino per le categorie previste dalle direttive del Ministero della Salute è gratuito. E’ comunque gratuito per chi ha oltre 65 anni e quest’anno (per i prossimi anni si deciderà) anche per chi ha superato i 60 anni. Alcune regioni, in autonomia, hanno differenziato le altre fasce d’età dei soggetti a cui somministrare il vaccino gratuitamente. Ad esempio, la regione Umbria ha deciso di vaccinare tutti i bambini in un’età compresa fra i 6 mesi e 3 anni. Invece la regione Lombardia somministrerà, senza alcun costo per le famiglie, ai bambini fino ai 6 anni. Coloro che non rientrano nelle categorie previste dalla legge, possono acquistare il vaccino in farmacia per farselo somministrare con le procedure previste.
E’ vero che il vaccino antinfluenzale protegge meno rispetto al vaccino del morbillo, rosolia, parotite, varicella, epatite B e pneumococco?
Sì, è così. Il virus influenzale muta continuamente e quindi comporta l’assoluta necessità di studiarlo per conoscerlo e poi combatterlo, per cui non sempre il vaccino risulta pienamente efficace. Quindi di anno in anno bisogna testarlo di nuovo, con cura, per verificarne l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali. Va detto che quest’anno i dati risultano essere molto incoraggianti. Tirando le somme: nella situazione di emergenza in cui ci troviamo per avere una protezione il più possibile completa sarebbe consigliabile per ogni soggetto avere tutte le coperture vaccinali obbligatorie come quelle del morbillo, rosolia, parotite, varicella, epatite B, pneumococco e anche il vaccino antinfluenzale.
Chi può somministrare il vaccino antinfluenzale?
È somministrato solo dai medici.
Dove?
Nei centri vaccinali dell’ASL, in tutti gli studi dei medici di medicina generale e si può acquistare presso tutte le farmacie ma non può essere somministrato dal farmacista, anche se i questi giorni si stanno mettendo a punto procedure che potrebbero permettere nuove possibilità di somministrazione, anche in farmacia con modalità e condizioni che si stanno mettendo a punto. Con tutta probabilità ad effettuare il vaccino dovrà essere comunque un medico in quanto l’anamnesi vaccinale è un atto medico. Per cui prima della somministrazione della dose, il medico dovrà in ogni caso svolgere uno screening per conoscere lo stato di salute e le eventuali patologie del soggetto in modo di prevenire eventi collaterali pericolosi legati alla vaccinazione. In definitiva, la soluzione ottimale per esporre il soggetto a meno rischi, è quella di rivolgersi al proprio medico di famiglia.
Il vaccino anti influenzale c’è per tutti?
Come ogni anno, avviene una vera e propria corsa da parte delle diverse regioni per aggiudicarsi una quantità di vaccini sufficiente per le proprie esigenze. Quest’anno sono state acquistate 17 milioni di dosi da distribuire alle ASL, ai medici e alle farmacie per dare avvio alla campagna vaccinale stagionale, che durerà fino alla fine dell’anno.