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Vaccini, via libera in Italia: le prime dosi il 26 dicembre

Photo by Daniel Schludi on Unsplash

Martedì l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha dato il via libera finale al vaccino anti-Covid prodotto dalla casa farmaceutica statunitense Pfizer- Biontech. La notte di Natale, le prime fiale arriveranno nel nostro Paese su dei camion frigo, che – partiti dalle Fiandre – consegneranno il carico all’Ospedale Spallanzani di Roma. L’appuntamento è per le 11 di mattina del 26 dicembre.  

“È un vaccino con un margine di sicurezza elevatissimo, intorno al 95 per cento – spiega il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù – L’indicazione che sta arrivando è che i vaccini inducano immunità sterilizzante e questa è un’altra buonissima notizia”. Significa che, oltre a proteggere dalla malattia Covid, i vaccini riuscirebbero anche a evitare l’infezione asintomatica, impedendo quindi al soggetto di diventare contagioso.

“Dalle prime evidenze gli anticorpi si sviluppano dopo 6-7 giorni – aggiunge il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini – che ci si possa ammalare nei giorni successivi alla prima dose è una possibilità remota. Il vaccino è approvato per tutta la popolazione sopra i 16 anni e non ha controindicazioni assolute, neanche per donne in gravidanza o allattamento, perché i benefici superano i rischi. Non sono richieste accortezze particolari per anziani o immunodepressi, incluso chi ha problemi di coagulazione del sangue o sanguinamento”.

A Santo Stefano arriverà un primo rifornimento poco più che simbolico: 9.750 dosi in tutto. Allo Spallanzani, le fiale saranno divise in 20 confezioni e trasportate dai militari in tutte le Regioni. Tutto dovrebbe essere pronto per fare in modo che tutto il Paese partecipi al “Vaccine Day” europeo del 27 dicembre.  

Ben più complesso lo sforzo logistico che sarà necessario da gennaio, quando entreranno in campo anche la Protezione Civile e le Regioni stesse. Pfizer porterà in Italia le dosi che, entro quattro settimane, saranno trasferite negli ospedali e nelle Rsa di tutta Italia. Per evitare furti e rapine, i camion frigo potrebbero essere protetti da scorte armate, come avviene per i portavalori. Possibile anche un presidio fisso in tutti i 300 punti di somministrazione, forse, ancora una volta, con la collaborazione dei militari.

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