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Vaccini, il nuovo piano: richiami, scuola e isole minori

Imagoeconomica

Allungamento a 42 giorni per i richiami di Pfizer e Moderna per immunizzare più persone; copertura di tutto il personale scolastico entro l’estate per riaprire in presenza a settembre; vaccinazione di massa delle isole minori, partendo da quelle con meno presidi sanitari, per salvaguardare la stagione turistica. Si basa su questi tre pilastri la nuova strategia del generale Figliuolo sui vaccini. Raggiunta finalmente la velocità di crociera di circa mezzo milione di somministrazioni al giorno, è arrivato il momento di un ulteriore cambio di passo. In Italia oggi ci sono 22 milioni di persone vaccinate, ne mancano all’appello ancora 35 milioni. Soprattutto, resiste una quota di over 70 e 80 non coperta: 3,3 milioni di persone su 10,5 milioni di età compresa tra i 70 e gli 89 anni. A maggio la priorità sarà ancora data ad anziani e fragili, ma da giugno si torna a capofitto sul corpo docente, in vista dell’anno scolastico che parte a settembre: le prenotazioni iniziano oggi, giovedì 6 maggio, ed entro giugno arriveranno 7 milioni di nuove dosi AstraZeneca, di cui 1,5 milioni proprio per i richiami del personale della scuola.

VACCINI E SCUOLA

L’obiettivo dichiarato è di chiudere entro l’estate, poiché il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha già detto che a settembre è previsto che tutti gli studenti rientrino in classe. Ad oggi 1,12 milioni di insegnanti ha ricevuto almeno la prima dose, ma solo in 38.000 (il 2,5%) ha ricevuto anche la seconda, e soprattutto sono quasi 390 mila i docenti che sono ancora in attesa della prima dose. Anche in questo caso sono fortissime le differenze tra Regioni: sono già avanti e saranno presumibilmente pronte a settembre regioni come Lombardia, Lazio, Emilia, Veneto, la stessa Puglia, mentre è quasi disperata la situazione della Liguria, dove a oltre la metà del personale scolastico non è stata ancora somministrata nemmeno la prima dose di vaccino. Indietro anche Sardegna e Sicilia, in proporzione. Per dare questa ulteriore accelerata al piano, il commissario straordinario Figliuolo punta su due mosse: ovviamente l’arrivo di nuove dosi (ieri sono arrivate 2,1 milioni di Pfizer e oggi altre 360 mila di Moderna) e poi l’allungamento dei tempi per i richiami. Sulla falsariga di quanto fatto col siero di AstraZeneca, seguendo la modalità “all’inglese”, i tempi per la seconda dose di Pfizer raddoppiano da 21 a 42 giorni, e aumentano a 42 giorni anche per Moderna, dai 28 giorni delle prime indicazioni.

VACCINI E ISOLE MINORI

La scelta è nata da un parere del Comitato tecnico scientifico, che ritiene “la protezione già alta dopo la prima dose”, e dunque ha dato il via libera per somministrare nel frattempo le dosi disponibili ad altri soggetti. Con questa tabella di marcia e al netto delle inevitabili differenze tra Regioni, sarà possibile anche salvare il turismo estivo. Il premier Mario Draghi ha già lanciato il green pass – da metà maggio in Italia e un mese dopo per i viaggiatori europei – ma ora si punta anche a procedere alla vaccinazione di massa per le isole minori. Alcune, come Procida, sono già state dichiarate Covid Free, generando polemiche per l’eccessiva rapidità (forse a discapito di altre categorie), ma ora il tema non è più un tabù: nelle prossime settimane, con il supporto della Difesa e Protezione civile, sarà organizzata una campagna seguendo il “criterio di priorità, partendo dalle isole che hanno maggiori fragilità in termini di rischio epidemiologico e carenza di adeguati presidi sanitari”. Si parte il 7 maggio con l’isola di Capraia in Toscana e Salina dell’arcipelago delle Eolie in Sicilia. Viste le difficoltà logistiche si punta molto sul vaccino monodose di J&J.

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