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Vaccini, Biden apre all’Europa: “Condivideremo le dosi”

Kamala Harris on Twitter

Gli Stati Uniti condivideranno i vaccini appena potranno”. Questa la rassicurazione offerta all’Ue dal presidente americano, Joe Biden, che giovedì ha partecipato come ospite al Consiglio europeo per collaborare con Bruxelles nella strategia anti-Covid. Il numero uno della Casa Bianca ha inoltre garantito che la sua amministrazione sta lavorando “per rimuovere i colli di bottiglia per aumentare la capacità produttiva di farmaci” contro il coronavirus. “Europa e America insieme, un’alleanza fra democrazie – ha aggiunto Biden – dimostrerà nei fatti che siamo più efficaci dei regimi autoritari su temi come i diritti umani e la cybersicurezza”. Il presidente Usa cerca così di riannodare l’alleanza atlantica, sfilacciata da Trump, per evitare che l’Europa si avvicini alla Cina o alla Russia.

Un richiamo alla compattezza a cui in serata ha posto un freno la cancelliera tedesca, Angela Merkel: “Con gli Usa abbiamo valori di base comuni, questo è indiscutibile”, ma in Europa “abbiamo anche i nostri interessi”. A cominciare dalla costruzione del gasdotto Nordstream 2, osteggiato dagli americani proprio perché legherà Germania e Russia.

Sui vaccini, però, l’Unione è allo sbando e l’aiuto americano a questo punto è indispensabile, considerando che finora è stato vaccinato soltanto il 4,1% della popolazione europea. Si pensa in particolare a degli accordi di produzione su licenza che consentano di fabbricare i vaccini brevettati dalle multinazionali americane nelle aziende europee. Possibili anche nuovi accordi sulla fornitura di componenti per i vaccini.

Di fronte a Biden e ai capi di stato e di governo europei, il premier italiano Mario Draghi ha puntato il dito contro le case farmaceutiche inadempienti, sottolineando che “i cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati da alcune” multinazionali del farmaco. Su questo tema, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha chiarito in conferenza stampa che “AstraZeneca deve prima di tutto recuperare” sulle dosi concordate con l’Ue “e onorare il contratto con gli Stati membri prima di poter impegnarsi di nuovo nell’esportazione di vaccini”.

Draghi ha posto inoltre due temi molto sensibili: la necessità di disegnare una politica fiscale europea comune che sia in grado di portare l’Unione fuori dalla crisi e l’importanza di creare dei veri eurobond, un “obiettivo di lungo periodo su cui è importante avere un impegno politico”.

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