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Vacanze, le Dolomiti capitale di Ferragosto: Mattarella, Gentiloni e non solo

Tutti pazzi per le Dolomiti, le montagne più belle d’Italia e forse del mondo, che a Ferragosto diventano la vera capitale del Paese. I capi di Stato e di governo, i manager, gli industriali, gli intellettuali e gli artisti non mancano mai. Da Cortina a San Candido, da Madonna di Campiglio a Ortisei e non solo le Dolomiti sono il rifugio dell’elite. Del resto, anche in passato, i presidenti della Repubblica Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi ma anche Papa Giovanni Paolo II passavano spesso da quelle montagne.

Quest’anno sulle Dolomiti ci sono tutti i vertici istituzionali. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha in programma di andare a Ferragosto a Dobbiaco, in Val Pusteria, che già amava prima di salire al Quirinale. A pochi chilometri da lui c’è il suo predecessore, Giorgio Napolitano con la moglie Clio e l’inseparabile amico Emanuele Macaluso e consorte, che per il terzo anno consecutivo è in villeggiatura nei pressi di Sesto in Val Fiscalina, davanti alla Croda Rossa.

In Alta Val Badia, a Corvara, c’è invece il premier Paolo Gentiloni con la moglie: per arrivare lassù bisogna percorrere una strada piena di tornanti ma il premier, si sa, è abituato a scavalcare gli ostacoli. E in vacanza si tiene in allenamento. A Corvara passerà le vacanze anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti e, poco distante da loro, il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda.

Sulle Dolomiti è ospite abituale anche la cancelliera tedesca: anni fa la Merkel soggiornava a Croda Rossa, in Val Fiscalina, ma da qualche tempo preferisce Solda, nel Parco nazionale dello Stelvio dove ritrova l’amico Messner e da dove è appena ripartita.

Non ci sarà a Ferragosto ma c’è stato fino ai primi d’agosto anche l’ex premier Silvio Berlusconi che è stato a Merano, dove in passato amava passare le vacanze Giulio Andreotti, per rimettersi in sesto.

Ma perchè l’elite del Paese ama tanto le Dolomiti? In primo luogo per la bellezza del paesaggio e la freschezza delle temperature ma anche per la ricchezza degli impianti e per la varietà delle gite che offrono.  Ma forse anche per un’altra ragione: l’efficienza e la qualità dei servizi delle strutture ricettive dolomitiche. E’ vero che il contribuente italiano versa molte risorse al Trentino-Alto Adige, che è una regione a statuto speciale, ma, a differenza di altre zone d’Italia, gli enti locali dolomitici ne fanno buon uso. E questo si vede ad occhio nudo.

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