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Vacanze e salute: cosa mangiare per migliorare il proprio benessere. Parla l’immunologo Attilio Speciani

FIRSTonline

Accanto ai soliti tormentoni dell’estate con relativi consigli di bere molta acqua, stare in zona fresche, non fare attività fisica sotto il sole, ci sono alcuni altri argomenti molto meno trattati, ma spesso presenti che vale la pena affrontare per poter vivere un’estate felice: lo svarione quando ci si alza, le gambe gonfie, le irritazioni cutanee, la pancia come un pallone, ma anche il solo intorpidimento dopo aver mangiato.

Attilio Speciani, noto medico immunologo e allergologo milanese, da sempre studioso dell’impatto dei cibi sull’organismo, della relazione tra alimentazione e benessere spiega alcuni sintomi tipici dell’estate, suggerisce i rimedi per impedire che ce la rovinino e ci mette a tavola con gustose combinazioni di alimenti che ci danno energia e benessere.

Dottor Speciani, ci sono alcuni sintomi meno trattati nei tormentoni estivi e che pure rischiano di rovinare l’estate a qualcuno. Iniziamo dal cosiddetto “svarione” in cui si può incappare quando ci si alza di colpo. Che cos’è e come si può rimediare?

“Siamo tranquillamente seduti, ci alziamo per prendere un bicchier d’acqua ed ecco che si sente la testa girare. Può essere dovuto sia al caldo, sia all’aria condizionata: in ogni caso è una reazione al fatto che d’estate si perdono liquidi: in un’ora, se si è in corrente, si perde fino a un litro e mezzo di liquidi e con essi anche il potassio. E’ molto importante quindi ripristinarlo. Per farlo si possono utilizzare dei sali di potassio e ci si può aiutare anche con l’alimentazione: le albicocche sono ricchissime di potassio, ma anche pesche e banane, oltre a patate, noci e mandorle. Tutti elementi che può prendere tranquillamente anche chi ha la pressione alta, perchè il potassio serve a riequilibrare la pressione, non la fa alzare e serve a recuperare quello che perdiamo con l’emissione di acqua”.

Dottore, d’estate capita spesso che gambe e mani si gonfino: il calzino da tennis che lascia il solco alla caviglia, gli anelli che rimangono incastrati sulle dita, il buco che lascia la pressione di un dito sulla tibia. Perché? E che cosa si può fare per ovviare?

“In questo caso siamo in presenza di un sovraccarico di acqua cosiddetta extra cellulare, quella che viene trattenuta dal sodio. Ma un trucco c’è: togliere da colazione, pranzo e merenda i cibi ad alto contenuto salino: pane, cracker, grissini, biscotti, formaggi prosciutti e riservarli per la sera. Quando questo sale, il cloruro di sodio, entra nell’organismo (e questo sì, aumenta la pressione sanguigna!) tende ad andare nelle caviglie e nelle mani. Quindi quella pizza con formaggio e prosciutto o quella caprese con la mozzarella è meglio se le riserviamo per la cena, quando fa più fresco e magari possiamo stare con i piedi sollevati. Riagganciandoci poi alla situazione precedente, sostituiamo pane e cracker con patate bollite, un po’ al dente, con la loro buccia, condite con un po’ d’olio: hanno un indice glicemico bassissimo e si evita anche di produrre ingrassamento”.

Torniamo a parlare di gonfiore, di pancia questa volta. Si è fatta la dieta per la prova-costume, si è dimagriti, ma quella pancia resta un pallone, perché mai ?

“Da un lato, un consumo di frutta e verdura superiore al normale può creare qualche gonfiore passeggero. Un buon aiuto può venire da finocchio, anice e zenzero, oltre a una buona e lunga masticazione. Oppure il gonfiore persistente può essere dovuto a una modesta insufficienza digestiva. Teniamo conto che il pancreas produce ogni giorno circa 1,8 litri di liquidi enzimatici, ma con il caldo questi liquidi si possono ridurre notevolmente e diventano, in un certo senso, come se fossero gelatinosi: con un po’ di apporto enzimatico il quadro migliora”.

Veniamo alle irritazioni cutanee. In molti casi conosciamo le cause: troppo sole, punture di insetti. Ma in altri casi sembrerebbe non esserci una ragione specifica. Che cosa può essere? Che cosa possiamo fare?

“Dal 2017, un lavoro pubblicato su JACI frutto delle ricerche congiunte di un vasto numero di allergologi, ha stabilito che solo il 38% delle reazioni allergiche è legato a una causa immediata definibile. Ma la maggior parte, il 62%, delle reazioni provengono da altri fattori. Uno dei più grandi esperti di allergologia alimentare ha detto che la glicazione, gli effetti degli zuccheri nell’organismo, possono essere determinanti. Quindi se le irritazioni sono ricorrenti si può fare un test: togliere per 2-3 giorni tutti gli zuccheri, compresi frutta, zucchero aggiunto, alcol, caramelle, dolcificanti, carboidrati in grosse quantità e solitamente si ha un miglioramento. Detto questo, precisiamo che questo vale per il 99% della popolazione, mentre per anziani e fragili bisogna fare più attenzione. Per questi soggetti, sole e caldo possono diventare fattori scatenenati di situazione latenti come l’insufficienza o la debolezza cardiaca e quindi si anche i sintomi di cui abbiamo parlato fin qui potrebbero essere segnali importanti da non sottovalutare e da sottoporre al proprio medico”.

E ora veniamo a uno degli aspetti migliori anche per l’estate: il cibo. Vorremmo essere liberi di osare, ma a volte c’è lo sgradevole effetto collaterale di sentirci così svuotati da non riuscire a godere a pieno di vacanza e tempo libero. Che suggerimenti ci dà?

“Partiamo da una regola generale. Un ghiacciolo, un gelato, una macedonia o una focaccia potrebbero sembrare spuntini ideali, comodi e gustosi, ma un pasto così (oltre ad avere effetti negativi sulla linea) agisce negativamente sul proprio benessere, perché i soli carboidrati (e soprattutto quelli “semplici”, più conosciuti come zuccheri) portano prima un rapido incremento zuccherino nel sangue, a cui fa seguito inevitabilmente una fase di down in cui ci si può sentire stanchi, assonnati e poco dopo di nuovo affamati. Ciò porta inevitabilmente a desiderare il bis e a tornare ad acquistare un altro ghiacciolo, un altro gelato o un pacchetto di patatine. Un ciclo vizioso!“.

Che combinazioni suggerisce per i tre pasti principali in vacanza? Iniziamo dalla colazione

“Anche a colazione, le proteine devono sempre essere presenti nel piatto (prosciutto, yogurt greco bianco, frutta secca o uova), accompagnate da una buona quota di carboidrati integrali e un frutto”.

Per il pranzo?

“Preparare dei pasti bilanciati da portarsi anche in spiaggia è meno complicato di quanto si creda. Ecco alcuni esempi: panino integrale con tonno abbondante o affettato, pomodori e maionese, insalata fredda di riso nero con feta, pistacchi e pomodorini, patate fredde (anche americane), prosciutto e carote crude
uova sode, gallette e un frutto, edamame tostati con un panino integrale, verdure e olio a crudo
abbondante frutta secca e un frutto, pasta fredda integrale con mozzarella, capperi, olive e radicchio
ceci, sgombro e finocchi oppure insalatone miste con salmone e patate, caprese con mozzarella, pomodori e una fetta di pane, insalata di farro con feta e verdure, prosciutto e melone con un piatto di misticanza. La frutta è meglio che sia sempre accompagnata dalla quota proteica in quanto, nonostante sia un alimento estremamente benefico, è altrettanto zuccherino e porta a un picco infiammatorio da zuccheri al pari di miele, marmellate, caramelle e dolciumi in genere”.

E infine la cena. Che cosa c’è di buono in tavola?

“Ricordando la regola del piatto tripartito e mettendo sempre come primo elemento la quota proteica, ecco alcuni esempi: spaghetti allo scoglio con pesce abbondante, grigliate miste di pesce o carne e verdure, insalate di polpo, patate e misticanza, crudités di pesce, pane e verdure a scelta”.

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