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Uzbekistan: i risultati della missione commerciale italiana

Conclusa la missione commerciale italiana nel paese dell’Asia centrale, ne valutiamo i risultati attraverso i comunicati stampa del sottosegretario Catia Polidori

Una missione commerciale estera in un paese lontano, e con uno scarso interscambio con l’Italia, come l’Uzbekistan, rappresenta solo un primo passo verso lo sviluppo dei rapporti bilaterali. Tuttavia, almeno a giudicare dai comunicati stampa del sottosegretario del Mise, on. Catia Polidori, i risultati sono promettenti.

“Gli spazi di collaborazione sono concreti”, dice la Polidori. “Basata principalmente sulla piccola e media impresa, l’economia uzbeka vanta un tasso di crescita vicino al 10%, è ricca di materie prime, ha una popolazione giovane e preparata. Secondo esportatore mondiale di cotone, l’Uzbekistan ne trasforma solo il 30% in prodotti finiti, una percentuale che arriverà presto al 50%, pertanto con notevoli opportunità di investimento per le nostre aziende meccanotessili. Accanto al tessile, vi sono anche i settori bancario, turistico, automobilistico, energetico e dell’infrastrutture ferroviarie: precise aree dove il know how italiano ha grosse chance di penetrazione.”

Il piano d’azione del Mise per lo sviluppo delle relazioni commerciali con l’Uzbekistan si basa su 3 punti:

appoggio all’adesione del paese alla WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio – OMC);

intensificazione di contatti diretti con fornitori e acquirenti uzbechi, per ridurre i costi legati all’intermediazione;

analisi di mercato sui settori principali e più promettenti per il nostro commercio con l’Uzbekistan (dalle infrastrutture al tessile, dal trattamento delle acque all’agroalimentare, ai servizi turistici).

Alleghiamo i 4 comunicati stampa che hanno fatto seguito alle giornate della visita della delegazione italiana nel paese centro asiatico.


Allegati: Uzbekistan Missione Polidori CS 7-10 0tt. 11.pdf

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