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Utility: le 100 maggiori utility italiane valgono l’8,5% del PIL con 152 miliardi di fatturato. Ecco le migliori

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Le performance delle utility italiane continuano ad essere positive nonostante il difficile contesto economico in cui si trovano a operare. È quanto emerge dall’XI edizione del rapporto Top Utility, think tank della società di consulenza Althesys, fondata e guidata dal Professor Alessandro Marangoni, che ha analizzato i risultati 2021 delle 100 maggiori aziende italiane dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti. Lo studio denominato “Le performance delle utility italiane. Analisi delle 100 maggiori aziende dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti” è stato presentato oggi presso la Camera di Commercio di Milano in occasione della tradizionale premiazione delle aziende eccellenti del settore.

Top Utility: i dati del rapporto

Nel 2021 il fatturato delle cento maggiori utility italiane ha raggiunto i 152 miliardi di euro, un aumento del 18,6% rispetto ai livelli pre-covid del 2019. Queste aziende sviluppano un valore della produzione pari all’8,5% del PIL (+7,1% rispetto al 2019). Tra le top 100 sono presenti: 9 monoutility elettriche, 7 aziende del gas, 35 idriche, 25 ambientali e 26 multiutility. Solo 15 imprese superano il miliardo di euro di ricavi, mentre 56 sono sotto i 100 milioni e una spiccata vocazione territoriale.

Gli investimenti hanno raggiunto i 10,9 miliardi di euro (+50% sul 2019). Crescono del 3% le spese annue per la ricerca e innovazione che passano da 108 a 111 milioni di euro, mentre aumenta anche il numero di brevetti: 61 nell’ultimo anno rilevato, mentre nel 2019 erano stati 58.

Tutti i comparti hanno registrato un incremento, soprattutto le multiutility che hanno fatto segnare una crescita del 46,2% rispetto al 2019. Buona la tenuta della marginalità con il Ros (il ritorno sulle vendite) sceso dal 7,3% al 6,8%. La redditività è positiva in tutti i comparti, con una particolare evidenza per il settore idrico che ha fatto segnare un ritorno sulle vendite del 9%, seconda solo alle monoutility del gas con il 11,9%. Poco sotto vi sono il settore elettrico con il 7,4%, mentre le multiutility registrano una redditività del 6,5%.

Il segmento acqua ha un tasso di perdite di rete sensibilmente inferiore alla media italiana (36% contro il 41%), anche se è in lieve rialzo rispetto al 2020. I servizi ambientali, invece, segnano un ulteriore passo in avanti, con la raccolta differenziata che cresce di quattro punti, arrivando al 73% rispetto alla media nazionale del 64%.

“Proseguono le grandi trasformazioni nel settore delle utility sulla spinta delle iniziative politiche e tecnologiche che puntano a una crescente circolarità dell’economia e all’elettrificazione dei consumi. Questi macro-trend impattano su un tessuto industriale piuttosto diversificato nel quale coesistono grandi gruppi energetici, multiutility e piccole e medie realtà locali concentrate su pochi settori. Uno sguardo d’insieme alle performance dei servizi delle Top100 conferma la tendenza di fondo di miglioramento, già emersa nelle precedenti edizioni, nei settori ambientali (acqua e rifiuti) e la sostanziale stabilità di quelli energetici. Nonostante la grande resilienza e capacità di adattamento mostrati, tuttavia, il quadro rimane incerto e i rischi geopolitici sui business ancora elevati” ha spiegato l’economista Alessandro Marangoni, CEO di Althesys.

Top Utility: i vincitori del premio

Il vincitore del premio “assoluto”, che comprende l’insieme dei parametri adottati dal team di ricerca Top Utility (economico-finanziari, ambientali, comunicazione, customer care, formazione e ricerca&sviluppo) è stato assegnato a Brianzacque, azienda pubblica che gestisce industrialmente il ciclo idrico integrato della provincia di Monza e Brianza.

Hera, la multiutility emiliana, è il vincitore della categoria Formazione che premia le aziende che maggiormente hanno investito nella formazione del personale.

Acea, la multiutility romana attiva nei settori ambientale, energetico e idrico, ha vinto il premio RSE Ricerca&Innovazione, destinato alla realtà che ha maggiormente investito in ricerca e sviluppo.

Per la categoria consumatori e territorio, che valorizza il miglior rapporto tra imprese e clienti in termini di customer care e servizi, è stata premiata Savno, azienda veronese che opera nei servizi ambientali.

Il premio performance operative è stato assegnato a CVA – Compagnia Valdostana delle Acque, azienda italiana che opera nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Per la categoria sostenibilità, che premia le politiche di gestione ambientale e di corporate social responsibility è stata premiata la Smat, azienda di Torino per il servizio idrico integrato.

Per la categoria diversity, che premia le aziende più impegnate sui temi della diversità e dell’inclusione sociale ha vinto Acqualatina, gestore del servizio Idrico nella zona del Lazio Meridionale.

Il premio comunicazione, riservato a chi è riuscito a raccontare meglio la propria attività attraverso i media tradizionali e il web è andato a Agsm Aim, società commerciale del Gruppo AGSM AIM che opera nei settori della vendita di gas naturale, energia elettrica e teleriscaldamento.

Cos’è Top Utility

Top Utility è un think tank che analizza il sistema italiano delle public utility e promuove le aziende impegnate nei servizi di pubblica utilità come l’elettricità, il gas, l’acqua e la gestione dei rifiuti. Svolge ricerche con l’obiettivo di favorire la crescita delle performance delle imprese attive nel comparto dei servizi pubblici locali, dell’ambiente e dello sviluppo territoriale. La direzione scientifica è affidata ad Alessandro Marangoni, con un’esperienza ventennale nel settore delle utilities, energia e ambiente, e un team di analisti ed esperti del settore facenti capo ad Althesys. L’edizione Top Utility di quest’anno è stata promossa da Althesys in collaborazione con Fonservizi, RSE, Targa Telematics e Utilitalia.

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Categories: Economia e Imprese