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Utility, crescono gli investimenti in Italia: 20,5 miliardi di euro nel 2024. Calano i ricavi, volano gli utili

È stato presentato il Rapporto Utilities 2025 Agici-Accenture, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che evidenzia un significativo aumento degli investimenti da parte degli operatori energetici italiani: +47% per le multiutility, +4,2% per i gruppi energetici e +21% per gli operatori di rete

Utility, crescono gli investimenti in Italia: 20,5 miliardi di euro nel 2024. Calano i ricavi, volano gli utili

Nonostante un contesto economico ancora incerto e un panorama energetico globale in fase di recupero, il 2024 si è rivelato un anno di forte slancio per gli operatori energetici italiani. In risposta alle sfide del presente – dalla transizione energetica alla necessità di infrastrutture più moderne e sicure – i principali player del settore hanno investito ben 20,5 miliardi di euro, cifra che segna un netto incremento rispetto all’anno precedente.

I dati sono emersi durante l’evento Cfo Utilities Conference, organizzato da Agici, che ha avuto luogo a Milano. Durante il convegno, è stato presentato il Rapporto 2025 dell’Osservatorio Utilities Agici-Accenture, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Il rapporto ha esaminato le strategie di investimento di 16 operatori attivi nella filiera Gas&Power in Italia, suddividendoli in tre categorie: multiutility, gruppi energetici e operatori di rete indipendenti. Ma vediamo nel dettaglio i numeri e le tendenze principali.

Investimenti record per le multiutility

Nel 2024, le multiutility hanno aumentato significativamente i loro investimenti, toccando la cifra di circa 6,3 miliardi di euro, con un incremento del 47% rispetto al 2023. Questo forte aumento è attribuibile principalmente al potenziamento delle reti, tanto nel settore energetico quanto in quello del servizio idrico integrato. Si prevede che questo trend continui, con circa 26,5 miliardi di euro previsti per il periodo 2025-2030, di cui 16,3 miliardi destinati agli anni 2028-2030.

I gruppi energetici, tra rinnovabili e infrastrutture

Anche i gruppi energetici non sono rimasti a guardare: nel 2024 hanno investito circa 7,5 miliardi di euro, registrando un incremento del 4,2%. Questi investimenti sono stati orientati principalmente verso le fonti energetiche rinnovabili (Fer), con particolare attenzione all’eolico e al fotovoltaico. Non solo: anche le infrastrutture di rete hanno visto un incremento significativo. Si stima che, per il triennio 2025-2027, gli investimenti totali raggiungeranno i 30,6 miliardi di euro, per arrivare a 35,7 miliardi entro il 2030.

Operatori di rete in forte ascesa

Infine, anche gli operatori di rete hanno segnato un incremento nei loro investimenti, pari a circa 6,7 miliardi di euro, con una crescita del 21% rispetto al 2023. L’attenzione si è concentrata soprattutto sullo sviluppo e sulla manutenzione delle reti. Le risorse pianificate per il triennio 2025-2027 ammontano a circa 29,6 miliardi di euro, con un incremento fino a 34,5 miliardi se si considerano gli investimenti programmati da Italgas fino al 2030 e da Terna fino al 2028.

L’analisi prende poi in considerazione i principali operatori del settore Gas&Power a livello europeo, stimando una crescita degli investimenti per Gruppi Integrati (98 miliardi di euro; +10%) e Gruppi Rinnovabili (8,9 miliardi di euro; +25%), incentrati primariamente sullo sviluppo della capacità Fer.

Andamento economico: ricavi in calo, ma gli utili aumentano

Passando agli aspetti economico-finanziari, i dati non sono del tutto positivi. I ricavi aggregati per il 2024 sono attesi in calo del 4,4%, passando da 77,9 miliardi di euro nel 2023 a 74,5 miliardi di euro. Questo calo è principalmente dovuto ai gruppi energetici, che registrano una riduzione del 13,3% nei ricavi, seguiti dalle multiutility (-0,1%). Tuttavia, sorprendentemente, gli utili netti sono aumentati, arrivando a 6 miliardi di euro, con una crescita del 16,3% rispetto al 2023, pari a un incremento di 845 milioni di euro.

Anche gli operatori europei registrano un calo dei ricavi aggregati, che scendono a 648,1 miliardi di euro (-5,5%), ma mostrano una forte crescita negli utili netti, che arrivano a 55,4 miliardi di euro (+75,3%).

Il coinvolgimento degli stakeholder: strategie e comunicazione

Un’altra sezione del rapporto si concentra sulle strategie di coinvolgimento degli stakeholder adottate dagli operatori energetici. Questi ultimi si trovano a fronteggiare una crescente opposizione da parte delle comunità locali, fenomeno noto come “Nimby” (Not In My BackYard). L’analisi evidenzia che le aziende stanno puntando sempre più sulla comunicazione, ritenuta una strategia fondamentale per instaurare un legame solido con il territorio. Sebbene meno costosa e complessa rispetto ad altre azioni economiche, la comunicazione strutturata può rivelarsi un’arma potente nel costruire consenso e ridurre le resistenze locali.

I commenti

“Il Rapporto Utilities 2025 restituisce un quadro complesso ed eterogeneo sull’andamento degli operatori energetici in Italia e in Europa – ha commentato Marco Carta, amministratore delegato di Agici –. Nonostante la persistenza, seppur diminuita, delle incertezze geopolitiche e il livello ancora alto dei prezzi del gas e dell’energia elettrica, la risposta degli operatori è stata molto positiva in termini di investimenti – su energie rinnovabili, efficienza energetica e infrastrutture soprattutto – ma anche di crescita dimensionale, un elemento sempre più determinante per la competitività delle utilities: sono state infatti numerose le operazioni di M&A che hanno interessato il settore nel 2024, e ci aspettiamo che tale dinamica aggregativa prenda ulteriore vigore nei prossimi anni”.

“I dati che emergono dal rapporto presentato oggi evidenziano l’aumento considerevole degli investimenti da parte di tutti gli operatori energetici, sia nel campo delle fonti rinnovabili, sia nel miglioramento di reti e infrastrutture – ha sottolineato Andrea Mayr, head of client coverage & advisory della Divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo –. Particolarmente vivace anche l’attività di finanza straordinaria delle aziende, che ha visto concludersi numerose operazioni di M&A. Come Banca supportiamo da sempre le aziende del settore nei loro percorsi di sviluppo perché crediamo fermamente che la crescita del sistema Paese passi anche da infrastrutture energetiche sicure, moderne e sostenibili”.

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