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Utile record (+50%) per l’altro Merloni. Ma per Ariston Thermo la quotazione può attendere

Conti 2011 brillanti per Ariston Thermo, guidata da Paolo Merloni, fra i leader mondiali in tre settori: acqua sanitaria, riscaldamento e climatizzazione, ambiente e componenti – Negli ultimi dieci anni il fatturato è quasi triplicato – Si tratta di una matricola borsistica ideale, ma il ceo non ha fretta

Utile record (+50%) per l’altro Merloni. Ma per Ariston Thermo la quotazione può attendere

UTILE (+50%) E LIQUIDITA’ RECORD PER L’ALTRO MERLONI

MA PER ARISTON THERMO LA BORA PUO’ ATTENDERE

Una cinquantina di milioni di liquidità in cassa, senza tener conto dei 45 milioni di utile (+50%) a fine 2011 su un ebitda adjusted in salita dell’11,3% a 118 milioni.

Bastano questi numeri a dare un’idea dell’ottimo stato di salute dell’Ariston Thermo, guidata da Paolo Merloni, tra l’altro consigliere Rcs, che ha raccolto la gestione dalle mani di Francesco, imprenditore (ed ex ministro) cui si deve la nascita di questa multinazionale ormai non più tascabile, tra i leader mondiali in tre settori: acqua sanitaria, riscaldamento e climatizzazione, ambiente e componenti. “Negli ultimi dieci anni – spiega Paolo Merloni – il fatturato del gruppo è più che triplicato, grazie ad alcune importanti acquisizioni ed alla crescita interna”. Oggi la società può contare su un fatturato di 1,25 miliardi, realizzato attraverso la vendita di 6,4 milioni di prodotti realizzati in stabilimenti di dieci Paesi da 6.700 dipendenti. Una realtà mondiale che, per aggredire il mercato delle famiglie, punta alla pubblicità in tv in Cina e Romania, ma scommette più ancora sul web, l’arma per penetrare nelle famiglie indiane e del Vietnam, oltre che in Russia ed in Europa occidentale.

Un gruppo in forte crescita, insomma, che non patisce i problemi che la crisi crea ai cugini di Fabriano dell’Indesit (cui fa peraltro capo circa il 14% del 76,5 in mano ai Merloni) e che ora punta, forte di una penetrazione commerciale in più di 100 Paesi, ad un obiettivo ancor più prestigioso: far sì che nel 2020 l’80 % del business dipenda da soluzioni ad alta efficienza che fanno uso di energia rinnovabile.

Per tanti versi si tratta di una matricola ideale per il mercato borsistico, una punta di diamante tra quelle aziende che, secondo l’indagine presentata oggi in Bocconi, potrebbero garantire una volta quotate un incremento del pil dell’1,5%. Ma Paolo Merloni, che pur da anni ha dotato l’azienda di una governance chiara con un ceo esterno alla famiglia e di un team manageriale, non ha fretta. “L’importante – spiega – è garantire ai nostri stakeholders il rispetto delle best practices come se fossimo quotati. Il passo lo faremo più avanti. Magari se si presenterà l’opportunità di una grande acquisizione”. Gli shareholders di minoranza, Banca Imi e Bnl (forti del 17,9%) non mettono fretta: clienti del calibro di Ariston Thermo, di questi tempi, sono merce rara.

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