Hillary Clinton vince le primarie democratiche in Mississippi con l’82,6% dei voti, incassando 29 delegati, mentre Bernie Sanders, con il 16%, ne ha presi 4. Ma il senatore del Vermont si aggiudica la sfida in Michigan battendo la rivale per una manciata di voti, al contrario di quanto previsto da diversi sondaggi.
La vittoria in Michigan del senatore liberal giunge dopo uno spoglio al cardiopalma e viene dichiarata da diversi media americani solo quando il conteggio dei voti è quasi ultimato, tanto è minimo lo scarto tra i due candidati: Sanders si assesta infatti al 50% e Hillary Clinton è al 48% quando il 97% dei voti è stato contato.
La distribuzione dei rappresentanti avviene qui con un criterio proporzionale: a Bernie vanno 65 delegati, a Hillary 58. E, tirando le somme, anche in questo turno Clinton ottiene più rappresentanti di Sanders, portandosi a 760, mentre l’avversario è a 546. Ancora più grande il divario contando i superdelegati, ovvero l’establishment del partito, che ha già in stragrande maggioranza appoggiato Hillary (461 delegati contro 25): il computo totale è dunque di 1.220 punti per Clinton contro i 571 dello sfidante socialista,
Sul fronte repubblicano, Donald Trump vince le primarie sia in Mississippi sia in Michigan, mentre Ted Cruz vince i caucus repubblicani in Idaho, stando alle proiezioni della Cnn. Trump si porta a un totale di 446 delegati, allungando leggermente la distanza da Cruz (347 grazie alla vittoria in Idaho), da Rubio (151) e da Kasich (54).