Ancora una sorpresa dai dati economici degli Stati Uniti. Contro le previsioni, a luglio è calato del 3,5% (a 4,67 milioni) il dato sulle vendite di case esistenti. Dopo la crescita insufficiente del superindice economico e i numeri negativi su inflazione e disoccupazione, quest’ultima cifra sembra affossare ancor di più le speranze sul mercato immobiliare, che dopo l’armageddon del 2007-2008 appare ancora ben lontano dalla ripresa.
Il dato è arrivato dalla National Association of Realtors, suscitando grande sorpresa. Le previsioni degli analisti parlavano addirittura di un rialzo del 4%, a 4,96 milioni di unità. L’indicatore del mese precedente è stato rivisto leggermente al rialzo, da 4,77 a 4,84 milioni di unità. Il prezzo medio delle case è diminuito del 4,4%, attestandosi sui a 174mila dollari, contro i 182mila dello stesso periodo dell’anno scorso.
Secondo Lawrence Yun, capo economista del Nar (National Association of Realtors), molti consumatori si sono tirati indietro perché non riescono ad accedere ai finanziamenti dalle banche: “Questi potenziali clienti rappresentano la differenza tra una travagliata ripresa e un più forte mercato immobiliare che potrebbe stimolare l’economia e creare nuovi posti di lavoro”.