Stati Uniti e Russia hanno trovato un accordo sulle armi chimiche in mano al regime siriano. Lo ha annunciato il segretario di Stato americano, John Kerry, dopo i colloqui a Ginevra con il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, il quale ha definito “eccellente” l’esito dei negoziati.
“La Siria – ha detto Kerry – deve fornire una lista delle sue armi chimiche entro una settimana”. Il segretario di Stato ha aggiunto che è stata trovata l’intesa sul metodo per rimuovere e distruggere l’arsenale chimico siriano. Washington e Mosca sono inoltre d’accordo sul fatto che la Siria debba permettere agli ispettori Onu (i quali “devono essere in territorio siriano non più tardi di novembre”, ha spiegato Kerry) d’ispezionare tutti i siti.
L’accordo Usa-Russia non contiene nulla sul possibile uso della forza, ha precisato Lavrov. Kerry ha però evocato il ricorso al capitolo 7 della carta Onu in caso di mancato rispetto del piano da parte di Damasco.
“Se la diplomazia fallisce, gli Stati Uniti e la comunità internazionale devono essere pronti ad agire”, ha detto il presidente americano Barack Obama, ribadendo che gli Usa “manterranno le loro posizioni militari nella regione per mantenere la pressione sul regime di Assad. Se c’è una chance di raggiungere i nostri obiettivi senza l’uso della forza, abbiamo la responsabilità di perseguirla, ma qualunque accordo dovrà essere basato sulla possibilità di verificare gli impegni presi dal regime di Assad e dalla Russia. Questo significa lavorare per portare le armi chimiche in Siria sotto il controllo internazionale, per poi distruggerle”.