In Usa il mercato obbligazionario è interamente focalizzato sui titoli di stato a breve termine, quelli maggiormente condizionati da un possibile default degli Stati Uniti.
Mentre continuano i negoziati in extremis al Senato per porre fine allo shutdown federale e alzare il tetto al debito, che verrà raggiunto domani, i rendimenti sui Treasury a un mese in scadenza il 24 e il 31 ottobre prossimi sono balzati al rialzo: nel primo caso, hanno raggiunto quota 0,679% (+17 punti pase), nel secondo sono a quota 0,662% (+9,5 punti base).
Se il Congresso dovesse trovare un accordo, probabilmente i rendimenti torneranno a sgonfiarsi. Intanto il decennale vede prezzi in salita e rendimenti in calo al 2,733%. Il titolo a tre mesi scende invece con rendimenti in aumento dello 0,145%.
L’S&P 500 sale di 7 punti, lo 0,41%, a quota 1.705, il Dow Jones avanza di 57 punti, lo 0,38%, a quota 15.232, il Nasdaq guadagna 22 punti, lo 0,58%, a quota 3.816. I future a novembre del petrolio registrano un +0,03% a 101,23 dollari al barile, quelli a dicembre dell’oro mettono a segno un +0,38% a 1.278 dollari l’oncia.
Per quanto riguarda le altre scadenze, i titoli a 2 anni vedono rendimenti in salita allo 0,363%, i titoli a 5 anni registrano rendimenti in aumento all’1,446% e i titoli a 30 anni segnano rendimenti in crescita al 3,79%.