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Usa: ripresa incerta, Wall Street va ko. Da domani trimestrali dei grandi gruppi al via

Mentre l’Europa è chiusa per il lunedì dell’Angelo, le vendite travolgono Wall Street. Alle 18 il Dow Jones cede l’1,13%, il Nasdaq l’1,13% e l’S&P500 l’1,35%. Gli indici hanno accelerato al ribasso nel pomeriggio, dopo un’apertura già in territorio negativo. Sulla scia di Tokyo: il Nikkei ha infatti chiuso in calo dell’1,47%. Le vendite sui mercati sono state innescate dai dati sull’occupazione Usa di marzo diffusi lo scorso venerdì: i nuovi posti di lavoro si sono attestati a 120mila sotto le attese che puntavano a 200mila e meno anche dei nuovi posti creati a febbraio (240mila). Si allontana la sperata ripresa dell’economia a stelle e strisce?

AL VIA LE TRIMESTRALI USA

WSJ, AZIENDE IN SALUTE MA POSTI DI LAVORO ALL’ESTERO

La risposta potrà arrivare anche dalle trimestrali Usa al via: da domani parte infatti la stagione dei risultati delle società Usa che, come al solito, prenderà il via con i numeri di Alcoa dopo la chiusura di Borsa. Verso la fine della settimana in agenda ci sono anche Google, JpMorgan e Wells Fargo. Secondo il Wall Street Journal la diagnosi è chiara: le grandi aziende americane sono uscite dalla crisi più forti, efficienti e redditizie grazie ai tagli fatti nella recessione, e hanno messo a segno una ripresa migliore del resto dell’economia che si riflette sulle quotazioni di Borsa, con il Dow Jones ai massimi degli ultimi quattro anni, ma non sull’occupazione. Questo perché la maggior parte degli 1,1 milioni di posti di lavoro che hanno creato è fuori dagli Stati Uniti.

SONY TAGLIA 10MILA POSTI

IN CINA AUMENTA L’INFLAZIONE

Ma la sorpresa di Pasqua è arrivata dalla Sony: il colosso dell’elettronica ha deciso di tagliare 10mila posti di lavoro in tutto il mondo dopo il quarto bilancio in rosso. Si tratta di circa il 6% di tutti i dipendenti e l’obiettivo è concludere il riassetto, parte del piano di ristrutturazione del nuovo ceo Kazuo Hirai, già entro la fine del 2012. I tagli, come riporta il quotidiano finanziario Nikkei che ha diffuso la notizia, saranno la conseguenza del consolidamento delle attività nel business delle tv a cristalli liquidi alla base di gran parte delle perdite. C’è poi l’economia cinese che continua a disorientare gli investitori: a marzo l’inflazione del Paese è accelerata al 3,6% (su un anno prima) dal 3,2% di febbraio quando si è registrato il dato più basso degli ultimi 20 mesi. Nel primo trimestre l’aumento dei prezzi è così salito al 3,8%. A spingere l’inflazione sono in particolare i prezzi del cibo, che rappresentano un terzo circa del paniere, che a marzo sono aumentati del 7,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

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Tags: BorsaUsa