Il Pil degli Stati Uniti ha messo a segno nel secondo trimestre del 2012 un balzo in avanti del +1,5%. Gli analisti avevano previsto un rallentamento a +1,2%, rispetto al +2% del primo trimestre (dato rivisto al rialzo dal +1,9% inizialmente reso noto). Il dato è comunque preliminare, a cui seguiranno due successive revisioni.
Il rallentamento nella crescita dell’economia americana, per quanto sia avvenuto in proporzioni minori di quanto pronosticato, era ampiamente atteso. A frenare il rialzo, è stato soprattutto l’indebolimento della spesa dei consumatori e di quella delle aziende, che è avvenuta a un tasso inferiore rispetto ai tre mesi precedenti.
Le spese dei consumatori – che incidono sul Pil americano per il 70% – sono salite infatti solo del +1,5%, rispetto al +2,4% del primo trimestre. Gli investimenti aziendali in strutture non residenziali sono cresciuti +5,3%, contro il +7,5% del primo trimestre.
Guardando ad altre componenti del dato, le spese del governo sono scese -1,4%; le esportazioni sono salite +5,3%, mentre le importazioni +6%. L’inflazione, misurata dall’indice dei prezzi al consumo PCE è scesa all’1,6% dal 2,4%. Escluse le componenti più volatili rappresentate dai beni alimentari ed energetici, l’inflazione ha segnato +1,8%, rispetto a +1,9% del primo trimestre.