Cresce il Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre del 2012: il prodotto interno lordo americano è infatti salito dell’1,7%, stando a una prima revisione, che è in linea con il rialzo previsto degli analisti di Bloomberg (che avevano pronosticato esattamente lo stesso incremento, dopo aver indicato l’1,5% in una prima analisi) e che sarà seguita da un dato definitivo pubblicato fra qualche settimana.
La revisione al rialzo del dato riflette principalmente una maggiore solidità della componente delle spese per consumi e importazioni minori rispetto a quanto comunicato inizialmente.
A questo punto, le incognite dei mercati su cosa farà la Fed si acuiscono, e ancora prima su cosa dirà il numero uno Ben Bernanke nel suo intervento a Jackson Hole, visto il miglioramento apparente dei fondamentali dell’economia americana.
C’è da dire comunque che il dato, nonostante la revisione al rialzo, ha mostrato come gli investimenti delle aziende in nuove attrezzature siano scesi al ritmo più basso in quasi tre anni. Tornando infatti alla spesa per consumatori, che incide sul Pil Usa per il 70%, questa componente è salita a un tasso su base annua dell’1,7%, al ritmo più basso in un anno, ma comunque meglio del +1,5% reso inizialmente noto.
Il potere di acquisto dei consumatori è diminuito rispetto al primo trimestre – quando era salito +3,7% – al 3,1%. I salari e gli stipendi sono inoltre cresciuti nel secondo trimestre di 56,1 miliardi di dollari, meno dei 56,4 miliardi inizialmente resi noti.