In termini di numeri, la seconda vittoria di Barack Obama alle presidenziali Usa è stata più netta del previsto. Stando alle ultime proiezioni della Cnn, il leader democratico ha conquistato 303 grandi elettori, contro i 206 dello sfidante repubblicano, Mitt Romney.
Oltre agli Stati tradizionalmente democratici, il presidente ha ottenuto un’impressionante serie di vittorie nei cosiddetti “swing States”, dove la situazione era più in bilico. Decisive le affermazioni in Ohio e Florida, ma forse ancor più sorprendenti sono state quelle in Virginia (dove quattro anni fa Obama era stato il primo democratico a prevalere dal 1964), Nevada, Iowa, Colorado e Wisconsin.
L’unico “swing State” che Romney è riuscito ad accaparrarsi è stato il North Carolina. Ma non basta. Obama ha conquistato anche la Pennsylvania (dove Romney era stato più volte negli ultimi giorni) e il Michigan, tradizionalmente democratico, ma terra natale del candidato repubblicano.
Inoltre, contrariamente a molte previsioni, l’affluenza alle urne ha raggiunto livelli altissimi, con milioni e milioni di americani in fila per deporre la scheda nell’urna. In Florida, Virginia e Ohio l’affluenza potrebbe aver superato quella già storica del 2008.
Molti seggi hanno avuto problemi di carenza di schede e sono stati costretti a sospendere le operazioni di voto in attesa dei rifornimenti, con centinaia di persone in fila in attesa al freddo e al buio. In alcune contee gli elettori hanno aspettato fino a cinque ore per poter esercitare il loro diritto di voto.