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Usa: male i dati sul lavoro, Wall Street in calo

A giugno i nuovi posti di lavoro creati sono stati 80.000, meno delle attese – Il tasso di disoccupazione, come riporta il Dipartimento al Lavoro Usa, è rimasto fermo all’8,2% – E la Borsa di New York apre in rosso.

Usa: male i dati sul lavoro, Wall Street in calo

Cattive notizie dall’economia americana. A giugno il mercato del lavoro statunitense ha confermato il rallentamento del secondo trimestre: i nuovi posti di lavoro creati sono stati 80.000, una cifra ben al di sotto dei 96mila attesi dagli analisti. Il tasso di disoccupazione, come riporta il Dipartimento al Lavoro Usa, è rimasto fermo all’8,2%, in linea con le previsioni del consensus.

I dati hanno pesato su Wall Street, che ha aperto in rosso. Alle prime battute l’indice Dow Jones cade lo 0,94%. Il Nasdaq scivola dello 0,70% e lo Standard & Poor’s 500 dello 0,91%.

Sebbene il dato di giugno sia migliore di quello del mese precedente (in maggio erano stati creati 77.000 posti di lavoro, numeri rivisti al rialzo dai 69.000 della prima stima), non è comunque sufficiente a convincere i mercati che l’economia americana stia prendendo la piega giusta, tanto più che il dato di aprile è stato rivisto ulteriormente al ribasso (da 77.000 a 68.000 unità). Sembrano quindi confermate le previsioni fosche di Christine Lagarde, numero uno del Fmi.

Nel periodo gennaio-marzo era stata creata una media di 226.000 posti di lavoro al mese, contro i 75.000 al mese del periodo aprile-giugno. A pesare è l’effetto combinato del perdurare della crisi di debito in Europa, del rallentamento della crescita nelle economie emergenti e dei problemi interni degli Stati Uniti, non ultimo il possibile aumento della pressione fiscale alla scadenza degli sgravi attualmente in vigore.

E la situazione non sembra destinata a migliorare: il Fondo Monetario Internazionale ha detto oggi che taglierà le stime di crescita globale, la Federal Reserve prevede per gli Stati Uniti una crescita anemica tra l’1,9 e il 2,4% nel 2012, con un tasso di disoccupazione inchiodato tra l’8 e l’8,2%.

Obama – che su questi numeri si gioca la rielezione – punta tutto sul fatto che, anche se il tasso di disoccupazione è ancora molto alto, il settore privato sta guadagnando slancio. In questo comparto a giugno sono stati creati 84.000 posti di lavoro, mentre il comparto pubblico ha tagliato 7.000 posizioni.

Nel dettaglio, sono state assunte 47.000 persone nell’ambito dei servizi professionali e per le imprese e 11.000 nel settore manifatturiero (nel trimestre la media è stata però di 10.000 nuovi posti al mese, meno dei 41.000 del primo trimestre).

I salari medi sono cresciuti di 6 centesimi, a 23,50 dollari all’ora, mentre la settimana lavorativa media si è allungata di 0,1 ore a 34,5 ore. Includendo sia chi cerca lavoro sia chi si accontenta di un lavoro part time, il tasso di disoccupazione è salito in giugno al 14,9%, dal 14,8% del mese precedente. Infine, la partecipazione al mercato del lavoro è rimasta invariata al 63,8%.

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