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Usa, lavoro e produttività sotto le attese

FIRSTonline

Giornata di dati economici sotto le attese per gli Stati Uniti. A maggio l’occupazione nel settore privato è andata peggio del previsto: secondo il rapporto mensile redatto da Macroeconomics Advisers e da Automatic Data Processing,  l’agenzia che si occupa di preparare le buste paga, sono stati creati 135 mila posti di lavoro, meno dei 170 mila attesi dagli analisti. Anche il dato di aprile è stato rivisto al ribasso, a 113 mila unità, dalle 119 mila della prima stima. Le rilevazioni alimentano l’incertezza sul rapporto ufficiale di Washington in arrivo venerdì.

Quanto alla produttività, nel primo trimestre è cresciuta leggermente meno delle attese, mentre i compensi per ora lavorata hanno segnato il ribasso maggiore dal 1947 (-3,8%, rivisto al ribasso rispetto al +1,2% della precedente stima).

Secondo la revisione finale del dato reso noto dal dipartimento al Lavoro, la produttività – indice ottenuto dividendo la produzione per il numero di ore lavorate – è cresciuta dello 0,5% (la stima precedente parlava di un +0,7%, dopo il +1,7% dell’ultimo periodo del 2012). Gli analisti attendevano un aumento dello 0,4%.

Il costo unitario del lavoro – il dato relativo è reso noto contestualmente alla produttività e rappresenta un importante termometro delle pressioni inflazionistiche – è calato del 4,3%, contro il +0,5% atteso dagli analisti e significativamente meno rispetto al +11,8% del quarto trimestre 2012.

Scomponendo il dato sulla produttività, da segnalare che la produzione è cresciuta del 2,1%, meno del 2,5% della precedente stima. Il numero di ore lavorate è cresciuto dell’1,6%, contro il +1,8% previsto.

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