Giornata di dati macro in chiaroscuro per gli Stati Uniti. La produzione industriale è cresciuta dell’1,1% a novembre, superando le attese degli analisti, che si aspettavano un rialzo più moderato, pari allo 0,2%. E’ stato invece rivisto al ribasso il dato di ottobre, da -0,4 a -0,7%.
Nel periodo considerato, secondo i dati della Federal Reserve, il tasso di utilizzo degli impianti è salito di 7 decimi di punto al 78,4%, contro il 77,9% del mese precedente.
Sale anche la produzione del comparto manifatturiero, in rialzo dell’1,1%, mentre i comparti minerario e utilities hanno messo a segno un aumento rispettivamente dello 0,8 e dell’1%.
Quanto all’inflazione, è calata dello 0,3% su base mensile a novembre, dopo il +0,1% registrato ad ottobre. Gli analisti avevano previsto una flessione dello 0,2%. E’ la prima discesa dell’inflazione Usa dal maggio scorso. Su base annua l’inflazione sale dell’1,8%, anche in questo caso meno delle attese (+1,9%).
Il dato “core”, che esclude i prezzi dell’energia e dei beni alimentari, avanza dello 0,1% mensile, meno del +0,2% di ottobre e del -0,2% atteso dagli analisti.
Scomponendo l’indicatore, i prezzi dell’energia sono scesi del 4,1%, mentre i prezzi dei prodotti alimentari sono saliti dello 0,2%.Il prezzo della benzina è crollato del 7,4%.
