I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti in settembre per la sesta volta in sette mesi, cosa che suggerisce che l’inflazione sta crescendo, seppur lentamente. Sono aspetti che saranno tenuti in considerazione dalla Federal Reserve nel determinare la propria strategia monetaria. Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Lavoro americano, l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3%, in linea con le previsioni. Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,1%, in questo caso meno del +0,2% previsto.
Su base annuale il dato generale è in aumento dell’1,5% rispetto a settembre 2015, il rialzo maggiore da ottobre 2014, ma sotto dell valore considerato ottimale dalla Federal Reserve, pari al 2%, mentre il dato “core” è in aumento del 2,2% rispetto a un anno fa. Il dato è comunque in linea con le attese del consensus ed è fondamentale in vista dei probabili rialzi dei tassi Usa, che molti analisti si attendono entro l’anno o comunque dopo le elezioni dell’8 novembre.
Su base mensile i prezzi dell’energia sono saliti del 2,9%, ma sono ancora in calo del 2,9% rispetto a settembre 2015, mentre i prezzi dei generi alimentari rimasti fermi su base mensile e sono calati dello 0,3% su base annuale. I salari settimanali reali medi sono cresciuti il mese scorso dello 0,2%.