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Usa, il Tech torna a correre. Le Borse europee fiutano il Toro

Pixabay

Dopo la Cina, tocca agli Stati Uniti. Rallenta ancora la crescita della produzione industriale negli Usa, così come la manifattura. Il dato ha registrato un decremento dell’1,3% dopo il -0,1% del mese precedente ed è peggiore delle attese degli analisti. Ma la frenata non deprime i mercati azionari: anzi, la tecnologia torna a correre alla vigilia dei conti dei Big, a partire da Netflix. Intanto, buona notizia per i titoli tech: il calo del dollaro, specie in Asia, conferma che i mercati non credono a una stretta della Fed, nonostante l’inflazione si mantenga oltre i livelli di guardia. In una giornata priva di spunti macro, è bastato questo a rilanciare le piazze azionarie dopo un avvio cauto. È probabile che l’atmosfera Toro si faccia sentire in Europa già in apertura.

Le superpotenze, intanto, si sfidano a suon di innovazioni, tema caldissimo dopo la sorpresa del missile ipersonico cinese. Nel breve, fa più paura il lancio del missile nordcoreano, il biglietto da visita del dittatore Kim al nuovo premier giapponese.

UN MISSILE DALLA COREA DEL NORD, MA IL NIKKEI SALE

Il Nikkei 225 è in rialzo dello 0,70% con il Kospi sudcoreano che sale dello 0,65%. Nella Cina continentale, lo Shanghai Composite è più alto dello 0,70%, con il CSI 300, più incentrato sulla tecnologia, che sale dell’1,0%.

ALIBABA SFIDA AMAZON SUL CLOUD CON UN SUPER CHIP

Alibaba guadagna l’1,5% dopo l’annuncio dell’introduzione nei suoi server di un nuovo chip super potente e ultra-miniaturizzato, l’Yitian 710, basato su circuiti integrati a larghissima scala di integrazione. Con questa iniziativa industriale, la società di Jack Ma lancia la sfida ad Amazon Web Service, il leader di mercato nell’iper-redditizio mercato dei servizi cloud.

APPLE REPLICA CON I TURBO PC

La risposta Usa è affidata ad Apple, che ha mostrato alla stampa un nuovo diffusore musicale e nuova famiglia di computer portatili ad alta e altissima prestazione, dotati di chip prodotti in casa, non più da Intel.

In grande evidenza anche Facebook (+3%) dopo l’annuncio dell’obiettivo di 10 mila assunzioni è per sviluppare il Metaverso (una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet).

NASDAQ OK, SI SCHIACCIA LA CURVA DEI TASSI

Bene il Nasdaq (+0,84%), più prudenti il Dow (+0,1%) e l’S&P (+0,3%). Il Treasury Note a dieci anni torna ad apprezzarsi a 1,58% di rendimento, da 1,61% di ieri. La curva dei tassi si schiaccia ancora di più: lo spread tra il quinquennale ed il trentennale tocca un nuovo minimo da aprile a 86 punti base.

L’euro dollaro si apprezza a 1,164. Oro a 1.774 dollari l’oncia, +0,4%. Petrolio WTI piatto a 82,4 dollari.

VISCO: TASSI UE IN RIALZO A FINE 22? NON CI CREDO

I timori sul rallentamento economico cinese hanno segnato in negativo l’apertura di settimana anche delle Borse europee. Non a caso, visto che, tra il 2013 ed il 2018, la Cina ha rappresentato il 28% della crescita mondiale, ovvero il doppio degli Stati Uniti. Di qui le preoccupazioni dei grandi esportatori, a partire dalla Germania.

Intanto, non si placa la spinta al rialzo dei prezzi dell’energia. Anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ammette che le ragioni alla base del rialzo dell’inflazione nella zona euro, ovvero prezzi delle materie prime più alti e problemi alle forniture, pur avendo natura transitoria potrebbero protrarsi anche il prossimo anno.

“Sono ancora convinto che la natura sia transitoria – ha detto – anche se queste pressioni potrebbero durare alcuni mesi, anche il prossimo anno”. Il governatore della Banca d’Italia ha aggiunto che le aspettative dei mercati per un rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce a fine 2022 “non sono così in linea” con la guidance dell’istituto centrale, secondo cui i tassi resteranno sui minimi fino a quando l’inflazione non sarà vista stabilmente al 2%.

BTP IN CALO, SALE LO SPREAD

Il Btp chiude in calo ma sopra i minimi di giornata una seduta pesante che anticipa le aspettative di una stretta monetaria. Soffrono soprattutto le scadenze brevi, mentre si assiste a un appiattimento della curva. La forbice tra i tassi decennali Italia/Germania si attesta a 105 punti base dai 103 del finale di venerdì. Il tasso del decennale italiano scambia a 0,89%, dopo un picco a 0,95%, massimo da maggio nel corso della mattinata, da 0,87% dell’ultima chiusura. Bund tedesco -0,16%.

Nonostante la Bce, per bocca di Visco e di Christine Lagarde, abbia ribadito la linea attuale, le attese sui tassi dell’euro vedono ora un primo rialzo di dieci punti base a novembre del prossimo anno. Fino a qualche giorno fa, proiettavano una stretta al secondo trimestre 2023.

VERSO L’AUMENTO DELL’OFFERTA, POSSIBILE UN BTP GREEN

Le aspettative di inflazione a lungo termine nell’Eurozona sono salite al massimo da novembre 2014, a 1,8834%, un livello che resta, comunque, “ampiamente” sotto il target Bce. Il Financial Times ha scritto, intanto, che l’istituto starebbe pensando di incrementare la quantità di acquisti di bond Ue.

Nonostante il lancio di un nuovo Btp futura annunciato venerdì, Ifr scrive che la mancanza di aste regolari questa settimana potrebbe offrire una buona finestra al Tesoro per la riapertura del Btp Green o per un nuovo titolo denominato in dollari.

SU MILANO PESA LO STACCO CEDOLE (-0,83%)

Piazza Affari è la maglia nera e perde lo 0,83%, chiudendo a 26.268 punti, appesantita dallo stacco cedola di alcune big cap, che pesa sull’indice per lo 0,59%. In rosso anche le altre piazze europee: Francoforte -0,75%, Parigi -0,81%, Madrid -0,66%, Londra -0,41%.

SINDROME CINESE PER I GRANDI DEL LUSSO

La frenata cinese rischia di pesare in particolare sulle sorti del lusso. Ne paga le conseguenze soprattutto la Borsa francese, in cui le maison del settore pesano per il 40%. Kering lascia sul terreno più del 2%, seguita da vicino da Lvmh, Hermés e l’Oréal, con perdite superiori all’1%.

Sempre a Parigi da segnalare il balzo della biotech Valneva: +35,42% dopo aver annunciato risultati positivi da uno studio in fase avanzata sul suo candidato vaccinale contro il Covid-19.

Piazza Affari è stata condizionata dagli stacchi dividendi: Banca Ifis 1,10 euro, Banca Mediolanum 0,753 euro, Generali 0,46 euro, Intesa 0,0996 euro, Marr 0,35 euro, Unipol 0,28 euro. Ben raccolte Mediolanum (+0,5%) e Unipol (+0,8%).

VOLA BPM, RINNOVATO L’ASSE CONFINDUSTRIA-INTESA

Banco Bpm +1,6% in attesa del nuovo piano industriale e sulle scommesse su un suo ruolo nell’M&A del settore. Andamento analogo anche per Bper (+1,58%). Intesa Sanpaolo +0,4%: il titolo è quello che ha il peso maggiore nel nuovo indice Mib Esg, lanciato ieri da Borsa Italiana, con una percentuale di oltre il 10%. “I fondi che devono replicare questo indice sono interessati a comprare le azioni di queste società sulla base del peso che hanno”, sottolinea un trader. È stato anche rinnovato l’accordo con Confindustria che metterà a disposizione delle aziende italiane 150 miliardi di euro, in linea con il Pnrr.

GIÙ UNICREDIT: PER MPS CHIESTI 7 MILIARDI

Penalizzata Unicredit, che cede l’1% in attesa dell’esito del negoziato con il Tesoro su Mps, con i tempi che potrebbero allungarsi. Secondo due fonti a conoscenza del dossier, le condizioni poste da UniCredit al Tesoro per acquisire gran parte di Mps richiedono che lo Stato ricapitalizzi la banca toscana per oltre 7 miliardi di euro. Il titolo cede il 2,3%, poco sopra i minimi di seduta.

Anche a Milano si fa sentire la preoccupazione per un calo dello shopping cinese nel lusso, sia per le difficoltà della congiuntura che per la campagna di Xi contro i superricchi. Moncler cede l’1,9%, Cucinelli l’1,8%. In ribasso Atlantia (-1,8%) e autogrill (-4,2%).

STELLANTIS -1,8%. MANCANO I CHIP, MASERATI RINVIA IL SUV

Negli altri settori bene Prysmian (+1,28%), mentre Stellantis perde l’1,82%. La crisi dei semiconduttori costringe a rinviare la presentazione della Maserati Grecale. Il nuovo Suv della Casa del Tridente doveva essere lanciato il 16 novembre, ma la fame di semiconduttori, che ormai arrivano a singhiozzo ovunque, ha fatto rinviare il lancio in primavera. Se ne parla nel 2022 inoltrato.

La società ha stretto con LG Energy Solution un memorandum of understanding per la creazione di una joint venture finalizzata alla produzione di batterie agli ioni di litio in Nord America.

LAPO DÀ LE DIMISSIONI DA GARAGE

A tre mesi dall’operazione che ha portato Garage Italia a unire le forze con la svizzera Youngtimers, Lapo Elkann ha rassegnato le dimissioni dalla carica di amministratore e presidente del cda per “disaccordo con i soci”.

TAMBURI SUPERSTAR ENTRA IN LIMONTA

Sale Tip (+2,62%). La società di Gianni Tamburi ha raccolto una pioggia di consensi dopo l’acquisto del 25% di Limonta, un gruppo industriale che opera nel settore tessile di alta gamma e con un forte focus su prodotti sostenibili. Tip ha investito 89 milioni. Il progetto, che prevede di aggregare attorno a Limonta una serie di imprese per poi quotare il gruppo a Piazza Affari, riscuote l’apprezzamento di Equita: “Si tratta di un’operazione dal profilo molto interessante per Tip/Asset Italia, sia per la qualità che per la strategia dell’azienda target, realizzata a un multiplo d’ingresso molto ragionevole”, conclude il broker, che conferma il buy con un prezzo obiettivo pari a 11 euro. Raccomandazione buy confermata anche da parte di Banca Akros, con il prezzo obiettivo che rimane fissato a 12,3 euro.

Dovalue +4,3% dopo l’annuncio della stipula di un nuovo mandato di servicing in relazione al Portafoglio Frontier, cartolarizzato da National Bank of Greece. Equita ha alzato del 2% il prezzo obiettivo sul titolo, a 11,8 euro.

NASCE L’INDICE ESG, COLLOCAMENTO RECORD PER INTERMONTE

Nuovi massimi storici per Wiit (+8,3%) sulle attese degli sviluppi nell’iCloud. Da segnalare l’avvio di un nuovo indice: l’MiB ESG (Environmental, Social and Governance) dedicato alle blue-chip italiane, pensato per individuare i grandi emittenti quotati che presentano le migliori pratiche ESG. Si profila un debutto trionfale sull’Aim per Intermonte: la domanda al prezzo di collocamento è stata pari a circa tre volte. Il prezzo delle azioni è stato fissato a euro 2,80 per azione, con una conseguente capitalizzazione della Società pari a circa euro 101,3 milioni.

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