Il numero di lavoratori statunitensi che la settimana scorsa ha chiesto per la prima volta il sussidio di disoccupazione è sceso di 11mila unità, a quota 304mila, rimanendo vicino ai minimi dalla metà del 2007. Il dato, diffuso oggi dal dipartimento del Lavoro degli Usa, è migliore delle previsioni degli analisti, che attendevano un rialzo a 319mila unità. La rilevazione della settimana precedente è rimasta invariati a 315mila unità.
La media delle quattro settimane, più attendibile in quanto non soggetta alle fluttuazioni del mercato, è calata di 3.500 unità, a 311.500. Il dato resta saldamente al di sotto delle 400mila unità, soglia che secondo gli analisti segnala l’ingresso in una fase di stallo.
Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione da più di una settimana – relativo alla settimana terminata il 28 giugno, l’ultima per la quale è disponibile il dato – è cresciuto di 10mila unità, a quota 2.580.000.
Nonostante i dati positivi, Wall Street apre in prodondo rosso, in linea con l’andamento delle Borse europee: il Dow Jones cede lo 0,89%, l’S&P 500 segna un -0,9% e il Nasdaq retrocede dell’1,46%. L’avversione al rischio fa riscoprire l’oro: il contratto ad agosto segna un +1,34%, 18 dollari, a 1.341 dollari all’oncia. Il petrolio con la stessa scadenza scivola dello 0,22% a 102,08 dollari al barile.
Ad appesantire i listini è la crisi della banca portoghese Banco Espirito Santo, sospesa dalle contrattazioni insieme al suo azionista di riferimento Espirito Santo Financial Group che non ha rispettato i suoi impegni con i creditori.