Gli Stati Uniti crescono, anche se meno del previsto, e il default è una prospettiva “remota”. Se però diventasse realtà, avrebbe effetti “devastanti” sull’economia mondiale. E’ quanto scrive il Fondo monetario internazionale nell’aggiornamento del “World economic outlook” pubblicato oggi.
“Gli effetti di qualsiasi impossibilità di rimborsare il debito si avvertirebbero molto lontano, portando a potenziali disfunzioni dei mercati finanziari – ha detto il capo economista dell’Fmi, Olivier Blanchard – Lo riteniamo un rischio remoto, un rischio a bassa probabilità, ma se dovesse materializzarsi ci sarebbero conseguenze gravi”. Blanchard ha poi aggiunto che la chiusura temporanea degli uffici federali statunitensi avrà conseguenze limitate se non sarà prolungata, ma in caso contrario potrebbe intaccare la ripresa della prima economia mondiale.
La parte del rapporto dedicata agli Usa segnala che il Pil americano dovrebbe crescere dell’1,6% quest’anno e del 2,6% il prossimo. Previsioni riviste al ribasso rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2% rispetto alle stime diffuse a luglio.
La ripresa americana beneficia in particolar modo del rimbalzo del mercato immobiliare residenziale e di un crescente patrimonio netto a disposizione delle famiglie, sottolinea il Fondo, precisando tuttavia che le condizioni fiscali più stringenti entrate in vigore a maggio hanno inevitabilmente frenato la ripresa dell’attività economica.
Quanto alla disoccupazione, dovrebbe rimanere poco mossa: al 7,6% quest’anno e al 7,4% nel 2014, contro l’8,1% del 2012.