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Usa, fiducia sotto le attese a marzo

FIRSTonline

La fiducia dei consumatori americani è calata a marzo, cancellando quasi completamente i rialzi del mese scorso, in particolare a causa dell’incertezza fiscale negli Stati Uniti. L’indice redatto mensilmente dal Conference Board, gruppo di ricerca privato, è sceso a 59,7 punti. A febbraio il dato si era attestato a 68 punti (dato rivisto al ribasso rispetto ai 69,6 punti della prima lettura). 

Il risultato del mese in corso è peggiore delle stime: gli analisti attendevano un calo più contenuto, a 67,1 punti. La componente che misura le aspettative nell’arco dei prossimi sei mesi è scesa da 72,4 a 60,9 punti. Quella sulla situazione attuale è diminuita da 61,4 a 57,9 punti.

“I tagli automatici della spesa, il cosiddetto sequester, hanno creato incertezza sulle prospettive dell’economia e, come risultato, i consumatori sono meno fiduciosi”, ha detto Lynn Franco, direttore del centro di ricerca del Conference Board che redige l’indice. Secondo gli intervistati, il 9,4% degli americani pensa che ci siano “molti posti di lavoro disponibili”, contro il 10,1% del mese precedente.

Quanto alle vendite di case nuove, a febbraio negli Stati Uniti sono calate, dopo il balzo del mese precedente. In rialzo tuttavia le case disponibili per la vendita, segno che i costruttori stanno accelerando l’attività in modo da tenere il passo della crescente domanda.

Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, il dato è calato del 4,6%, a 411 mila unità, dopo il rialzo del 13,1% di gennaio e al di sotto delle 415 mila unità attese dagli analisti. Tuttavia, le vendite sono comunque in rialzo del 12,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

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