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Usa e Cina corrono, il dollaro recupera, le Borse rimbalzano

Agosto, funestato da missili ed uragani, prima di congedarsi regala ai mercati buone notizie. La prima riguarda i consumi Usa, così robusti da trascinare il pil ad una crescita del 3 per cento metà anno. Per l’occupazione (+237 mila nuovi posti nel settore privato) è stato il mese migliore d gennaio in poi. Segnali positivi arrivano stamane anche dalla Cina: sale ancora contro le previsioni l’attività manifatturiera (indice Pmi a 51,7) . C’è stata l’attesa frenata degli investimenti immobiliari perla mini stretta imposta dalle autorità, in compenso torna a ruggire il tessuto delle piccole e medie imprese, stimolato dalla ripresa dell’export. Anche l’Europa conferma il suo buon momento ma, una volta tanto, la festa non è rovinata dall’ascesa dell’euro: il dollaro tratta a 1,1894, in frenata rispetto al picco di 1,2060.

E così la fiducia cresce, nonostante la minaccia di Pyongyang resti in piedi e a Houston, la quarta città Usa, continui il coprifuoco notturno per evitare gli atti di sciacallaggio. Dai porti europei intanto, una flotta di tankers sta salpando alla volta degli Stati Uniti per rifornire le pompe di benzina, salita ieri per la prima volta a due dollari nel distributori Usa. L’uragano Harvey potrebbe essere il detonatore per l’avvio di quegli investimenti in infrastrutture che il presidente non è stato in grado di avviare, ostinato com’è a cercare i fondi per il muro con il Messico.Con scarso successo. Così come è avvenuto per ora con la riforma fiscale: Trump, che mira al rimpatrio dei capitali parcheggiati all’estero delle corporations, ieri ha promesso un taglio delle imposte societarie dal 35 al 15%: Wall Street, tiepida, non ci crede.

Positive le Borse asiatiche, grazie anche alla resurrezione del dollaro. Tokyo mette a segno un rialzo dello 0,6%, l’incremento più robusto delle ultime due settimane. Ma il bilancio del mese, segnato dalla forza dello yen, è in rosso: -1,5%. Positiva l’area Asia Pacific +0,2%. Poco mosso il mercato in agosto: +0,7%. Bene Sidney, Hong Kong -0,7%. Il calo delle tensioni si riflette sui prezzi dell’oro ridiscesi a 1.307 dollari l’oncia dal picco di 1.324.

WARREN BUFFETT PRIMO AZIONISTA DI BANK OF AMERICA

I buoni dati macro hanno favorito il rialzo sui mercati Usa. Il Dow Jones + salito dello 0,12%. Ben più tonici l’S&P 500 +0,46% e, soprattutto, il Nasdaq +1,05%. Sugli scudi Bank of America (+1,75%) dopo la notizia che Berkshire Hathaway, la società di investimento di Warren Buffett, è diventata il primo azionista di Bank of America con il 6,6% del capitale, dopo avere esercitato warrant per acquisire 700 milioni di azioni a forte sconto, più che triplicando l’investimento fatto sei anni fa. Il saggio di Omaha ha guadagnato dall’operazione più di 13 miliardi di dollari. Citigroup sale dell’1%, Goldman Sachs+1,2%, Wells Fargo, l’altra banca di cui Warren Buffett è primo azionista, avanza dello 0,5%.

IN CALO IL PETROLIO, LO STOP DELLE RAFFINERIE DÀ LA SPINTA A SARAS

Ancora vendite sul petrolio che ieri ha ceduto il 2% circa seppure l’andamento delle scorte Usa abbia registrato un calo superiore alle attese: -5,39 milioni di barili contro stime di -1,8 milioni. Il Brent è scambiato oggi a 50,8 dollari, il Wti a 45,90 dollari. 

Con il calo del greggio scendono tutti i titoli petroliferi: Chevron -0,2%, Exxon -0,46%. A Piazza Affari poco mossa Saipem (-0,07%), Eni +0,23%. In salita Tenaris (+1,1%):la società ha chiuso diversi impianti in Texas come conseguenza dell’impatto dell’uragano Harvey. Saras ha messo a segno un guadagno del 3,2% a 2,05 euro, il prezzo più alto da inizio agosto. Il titolo della società di raffinazione approfitta della chiusura forzata di alcuni impianti in Texas, per effetto dell’uragano Harvey, che ha generato una temporanea diminuzione della capacità di raffinazione globale. Il quadro di fondo del settore resta complesso soprattutto per le crescenti tensioni in Libia, Iraq e Nigeria che potrebbero provocare qualche difficoltà di approvvigionamento per le raffinerie europee. I margini di raffinazione dell’area Med restano sui massimi dell’anno.

EFFETTO MOODY’S SULLE BORSE EUROPEE

Apertura prevista in rialzo +0,5% stamane in Europa. Ieri listini positivi sull’onda delle buone indicazioni macro in arrivo dalle due rive dell’Atlantico. A Milano l’indice FtseMib ha chiuso in rialzo dello 0,44% a 21.503 punti. Ben intonate anche le altre piazze: Madrid +0,52%; Francoforte +0,47%; Parigi +0,49%; Londra +0,38%. Oggi a Parigi il premier Edouard Philippe presenterà il testo della riforma del lavoro, frutto di intense consultazioni: si apre un duro conflitto tra Emmanuel Macron e una parte dei sindacati.

Moody’s ha rivisto al rialzo le stime di crescita per Italia, Germania e Francia. In particolare per l’Italia ha alzato le attese sul Pil 2017 e 2018 a +1,3% da, rispettivamente, +0,8% e +1%. L’agenzia di rating vede per quest’anno un Pil dell’area euro in crescita del 2,1% nel 2017 e dell’1,9% nel 2018 dopo +1,7% nel 2016.

L’economia dell’area euro archivierà una crescita sopra il potenziale quest’anno e il prossimo guidata dalla forte spinta della Germania, dice il Global Macroeconomic Outlook report di Moody’s. “I forti indicatori (sondaggi) dei Paesi della zona euro suggeriscono che la crescita dovrebbe accelerare nell’ultima parte dell’anno, mentre il dato sulla fiducia dei consumatori sui massimi da 16 anni preannuncia una ripresa trainata dai consumi”, dice Madhavi Bokil, vice presidente di Moody’s e autore del report.

ACCELERA L’INFLAZIONE TEDESCA

L’inflazione tedesca accelera più del previsto ad agosto, anche se resta sotto il target della Banca centrale europea. I prezzi al consumo armonizzati agli altri Paesi europei (Hicp) salgono dell’1,8% su anno da 1,5% del mese precedente, secondo i dati diffusi dall’ufficio federale di statistica. Su mese, il rialzo è dello 0,2%. Oggi sarà la volta dei preliminari di agosto sui prezzi in Francia, Italia e zona euro: anche per quest’ultima le stime indicano un rafforzamento, all’1,4% dall’1,3% di luglio.

SCENDE LO SPREAD, RENDIMENTI IN CALO ALL’ASTA BTP

Chiusura debole per i Btp ma con uno spread in lieve calo, a sottolineare il miglioramento dell’umore di mercato dopo la forte avversione al rischio che ha caratterizzato la seduta di martedì a seguito del nuovo test missilistico nordcoreano.

Dopo essersi spinto ieri fino a 178 punti base (di nuovo in vista di quota 180, che non viene toccata dal 14 luglio), lo spread Btp/Bund ha oscillato nel corso della seduta odierna entro una fascia di non più di 3-4 punti.

Nel corso della seduta i movimenti sono risultati contenuti anche per il tasso decennale italiano, tra 2,06% e 2,09%.

Il Tesoro ha collocato ieri 7,25 miliardi di Btp a 5 e 10 anni (agosto 2022 e agosto 2027) e di Ccteu, l’importo massimo in offerta: i rendimenti hanno visto una lieve riduzione rispetto a fine luglio, in linea con l’andamento del secondario.

L’offerta ha finora coperto circa il 71% delle esigenze di finanziamento di quest’anno (stimate da Reuters in 435 miliardi).

Sul primario la giornata ha registrato anche un’operazione di concambio del Tesoro portoghese (assegnati 1,79 miliardi del titolo ottobre 2022 e riacquistati circa 1,74 miliardi complessivi sulle scadenze giugno 2018, giugno 2019 e giugno 2020) e un’asta a breve greca, da 1,138 miliardi di titoli a 26 settimane.

BUZZI SUPERSTAR IN ATTESA DELLE COMMESSE DEL DOPO HARVEY

Titolo superstar ieri è stato Buzzi (+4,5%), spinto dalle aspettative di grossi lavori in Texas dopo i danni dell’uragano Harvey. Il produttore di cemento è stato penalizzato nelle ultime settimane dalla debolezza del dollaro e dalle indiscrezioni sullo stop al maxi piano di investimento della Casa Bianca dedicato alle infrastrutture. Al contrario, gli acquisti di oggi sarebbero legati alle prospettive di importanti lavori di ricostruzione di tutto il sistema logistico in Texas dopo gli ingenti danni provocati dall’uragano Harvey. Buzzi genera circa un quarto dell’Ebitda negli Stati Uniti. Sale anche Salini Impregilo (+1,8%).

I CONTI DI CUCINELLI DANNO LA CARICA AL LUSSO

Alla ribalta anche Brunello Cucinelli (+6,07%) dopo aver annunciato i risultati in crescita. Il gruppo ha chiuso il primo semestre con Ebitda e utile con aumenti a doppia cifra, leggermente sopra le attese degli analisti, e promette una forte crescita anche per l’intero anno e per il 2018. L’Ebitda è pari 41,6 milioni, in ascesa del 13,1%. L’utile netto è salito a 19,9 milioni, +10,6%. Alla luce delle vendite delle collezioni invernali “immaginiamo un 2017 con una crescita a due cifre sia nel fatturato che nei profitti”, dice in una nota il presidente e ad Brunello Cucinelli che, vista la raccolta ordini Estate 2018, si aspetta anche il prossimo anno “una bella crescita a due cifre”. Yoox +1,6%, rimbalza dopo qualche seduta di debolezza. Moncler +1,9%. Campari +2,2%.

SALE IL NAV DI EXOR, FATTURATO OLTRE I 500 MILIONI PER LA JUVENTUS

Non pesano invece su Exor invariata a 51,65 euro i potenziali costi dell’uragano su Partner. Re, la compagnia di riassicurazione controllata al 100% dalla holding di casa Agnelli che rappresenta il 34% del Nav. Il colosso delle riassicurazioni ha chiuso il primo semestre con 230 milioni di dollari di profitti, contro 169,3 del primo semestre 2016. A livello di gruppo i primi sei mesi hanno registrato un utile netto attribuibile ai soci di 916 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 431 milioni dello stesso periodo del 2016. Il Net asset value (Nav) si è attestato a 17,2 miliardi di dollari, in crescita del 17,4% rispetto ai 14,6 miliardi al 31 dicembre 2016. 

Un discorso a parte merita la Juventus. La società presieduta da Andrea Agnelli ha infatti chiuso il primo semestre con un utile di 72 milioni, su cui hanno influito positivamente le plusvalenze realizzate nell’estate 2016 grazie alle cessioni di Paul Pogba al Manchester United e di Alvaro Morata al Real Madrid. La cifra esatta dell’utile la si conoscerà solo nelle prossime settimane quando si riunirà il consiglio di amministrazione della Juventus per approvare il bilancio dell’esercizio 2016-2017. Ma il bilancio 2016/17 del club bianconero dovrebbe chiudersi ragionevolmente con ricavi (compresi quelli relativi alla gestione del parco calciatori) superiori ai 500 milioni.. Il club ha annunciato di aver perfezionato l’accordo con lo Schalke 04 per l’acquisizione a titolo temporaneo,fino al prossimo 30 giugno, del calciatore Benedikt Höwedes.

Guadagna Fiat Chrysler (+1,1%). Fra i titoli industriali si mettono in evidenza Brembo (+1,6%) e Cnh Industrial (+2,2%). Stm +0,7%, Leonardo +0,2%.

IL BROKER USA PROMUOVE LE BANCHE ITALIANE

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Contrastate le banche: Unicredit -1,7%. Tra il 25 e il 28 agosto scorsi, Norges Bank ha dapprima ridotto la partecipazione che detiene nel capitale della banca al 2,862% dal 3,248% per poi successivamente incrementarla al 3,202%. Sopra la parità Intesa (+0,1%) e Banco Bpm (+1%).

Il broker statunitense Keefe, Bruyette & Woods, specializzato nella ricerca sul settore finanziario, in un report ha ritoccato verso l’alto tutti i target price delle società seguite dai suoi analisti, premiando indirettamente il miglioramento del quadro macroeconomico dell’Italia. 

Nell’ordine: Unicredit (Outperform) passa a 18,21 euro da 16,62 euro. Intesa (Outperform) a 3,36 euro da 3,28 euro. Mediobanca (Market Perform) a 9,25 euro da 8,85 euro. Banco Bpm (Market Perform) a 3,11 euro da 2,85 euro. Ubi (Outperform) passa a 4,59 euro da 4,56 euro. Nuovo ribasso per Banca Intermobiliare (-6,7%). Nel gestito si distingue in positivo Finecobank a (+2,3%).

FRENANO TELECOM E MEDIASET. OGGI I CONTI DI VIVENDI

Enel +1,1% dopo che Banca Imi ha alzato la raccomandazione sul titolo da hold a add, con prezzo obiettivo che è salito da 4,5 a 5,7 euro. Il fondo di investimento rumeno Fondul Proprietatea è in trattativa per vendere le quote detenute nelle controllate locali di Enel e della francese Engie.

Poco mossa Telecom Italia (-0,1%). Oggi Vivendi diffonderà i dati del primo semestre. Ancora in rosso Mediaset (-1,34%). Tra i migliori si segnala Beni Stabili (+5,6%), che sta beneficiando della promozione incassata dalla controllante francese Fonciere des Regions. Morgan Stanley ha alzato il rating sul gruppo attivo nel settore immobiliare francese da equal weight a overweight ed ha aumentato il prezzo obiettivo da 88 a 97 euro.

Categories: Finanza e Mercati
Tags: BorsaCinaUsa