Nuovo colpo di scena da Donald Trump. Il presidente americano ha annunciato via Twitter di aver dato istruzioni di togliere il veto nei confronti di Zte. Il colosso cinese della telefonia era stato costretto a interrompere le attività negli Usa dopo che il Dipartimento al Commercio di Washington aveva vietato le forniture da parte delle imprese americane al gigante asiatico, colpevole di intrattenere rapporti con Iran e Corea del Nord. La decisione, presa da Trump dopo un colloquio con Xi Jinping, segna un nuovo passo sulla via della distensione con Pyongyang.
“Io e il presidente Xi – scrive Trump – stiamo lavorando insieme per garantire alla società di telecomunicazioni cinese Zte un modo per tornare velocemente alla sua attività. Troppi posti di lavoro si stanno perdendo in Cina”.
Nel dettaglio, lo scorso aprile il Dipartimento al Commercio Usa aveva emanato un bando che impediva alle società americane di vendere a Zte componenti e tecnologie insostituibili per i prossimi sette anni. Tutto ciò nonostante a marzo il produttore cinese avesse pagato una multa di 900 milioni di dollari per aver venduto prodotti contenenti tecnologia statunitense a Stati colpiti dalle sanzioni commerciali Usa, come l’Iran e la Corea del Nord.
La marcia indietro decisa da Trump è volta probabilmente a distendere i rapporti fra Stati Uniti e Cina, che nelle ultime settimane hanno introdotto una serie dazi reciproci, alimentando il timore che a breve possa scatenarsi una vera e propria guerra commerciale.
Peraltro, il veto su Zte avrebbe danneggiato gravemente anche le 211 aziende americane (fra cui Intel, Alphabet e Qualcomm) che nel 2017 hanno venduto al gigante cinese beni e servizi per 2,3 miliardi di dollari.
Lo stop al ban americano consentirà a Zte di ripartire con la produzione negli Usa, interrotta pochi giorni fa. Uno stop che aveva suscitato tra gli analisti il timore di contraccolpi anche sulle attività in Europa. Zte in Italia è impegnata con un piano di investimenti di 600 milioni. Tra gli impegni previsti, c’è quello con Wind3 per la rete in 5G, proprio quella a cui si sarebbe appoggiato Iliad, il gruppo francese che ha annunciato il suo sbarco in Italia con Free, l’operatore che pratica prezzi molto aggressivi e competitivi.