Una Mela al giorno toglie l’Orso di torno. A favorire il rimbalzo delle Borse dopo una settimana all’insegna del ribasso ci ha pensato il successo dell’iPhone 7, assieme al rimbalzo del petrolio e ai dati in arrivo dall’economia Usa (vendite al dettaglio e produzione industriale), troppo modesti per suggerire un rialzo dei tassi. I mercati hanno così potuto regalarsi una nota di ottimismo nell’ottavo anniversario del tracollo di Lehman Brothers. Per l’occasione è piovuta l’ultima, salatissima, richiesta di danni (14 miliardi) per la stagione dei subprime: nel mirino, al solito, Deutsche Bank.
Da oggi si torna a ballare, in attesa delle decisioni della Fed e della Banca del Giappone, entrambe riunite il 21 settembre. A proposito di balli, l’economia italiana sembra condannata a scegliere i lenti. La crescita del Pil, secondo Confindustria, non andrà oltre lo 0,7%. Morgan Stanley non attribuisce più del 35% di successo del sì al referendum e consiglia di stare alla larga da Piazza Affari: non sarà un autunno facile.
Intanto, la ripresa di Wall Street ha ridato smalto ai listini. Si avviano ad una chiusura positiva sia Tokyo +0,5 (-2,5% in settimana) che Sidney +1,1%. Su anche Singapore +0,8%. Brillano in Asia i titoli della filiera dei fornitori di Apple. L’indice Morgan Stanley Capital Index Asia Pacific, rimbalza dopo sei sedute consecutive di ribasso.
È stata una seduta dai volumi ridotti vista la chiusura dei mercati cinesi, di Hong Kong e della Corea, fermi per la celebrazione delle feste di fine estate. Da Pechino, segnala il New York Times, arriva un nuovo segnale del cambiamento dei costumi della già morigerata repubblica popolare: l’azionista di controllo di Grindr, un sito di appuntamenti gay quotato a Shanghai, è stato condannato dal tribunale a versare 1,14 miliardi di dollari in alimenti all’ex moglie in occasione del divorzio.
LA MELA SUPERSTAR GUADAGNA 62 MILIARDI IN QUATTO GIORNI
Finale in crescendo ieri per le Borse degli Stati Uniti: Dow Jones +0,99%, S&P 500 -1,01%. Vola il Nasdaq: +1,47% a 5.249, 69 punti. Gli indici hanno registrato in quattro delle ultime cinque sedute, movimenti in su o in giù di almeno l’1%, è il segno che il periodo di bassa volatilità volge al termine. È stata una giornata ricca di spunti societari.
Ha dominare la scena è stata Apple: +3,4% a 115,57 dollari, massimo da dicembre del 2015. Il titolo ha guadagnato poco più del 10% , ovvero 62 miliardi, in quattro giorni consecutivi portando il valore di Borsa della Mela a 635 miliardi di dollari. La società ha comunicato che i primi lotti di iPhone 7 Plus e iPhone 7 messi in commercio sono stati subito acquistati in prevendita, questo vuol dire che chi entrerà oggi negli store della società potrà solo prenotare, ma non comprare direttamente. L’analista del Credit Suisse Kulbinder Garcha ha alzato il targe proce del dollaro a 150 dollari. È salita di riflesso a Milano Stm (+2,2%), grande fornitrice dei prodotti della Mela.
SGOMMA GOODYEAR (+5%), SOTTO TIRO WELLS FARGO
Il miglioramento del reddito delle famiglie si fa sentire anche sull’economia più tradizionale: Goodyear è salita del 5% a 32,35 dollari, dopo avere annunciato un incremento del 43% del dividendo dell’ultimo trimestre a 10 centesimi, da 7 centesimi. La mossa si inserisce in un piano per restituire agli azionisti capitali per 4 miliardi di dollari. ll Ceo Richard Kramer ha spiegato che il business sta andando bene grazie alla crescente diffusione dei Suv, che usano pneumatici con diametro di 17 pollici, e anche più.
Quinto giorno consecutivo di ribasso per Wells Fargo, in calo del 2% a 45 dollari, minimo degli ultimi 3 mesi. Il titolo della banca con sede a San Francisco, è stata travolta dallo scandalo sui falsi conti correnti aperti dalla società.
LA MULTA USA POTREBBE AZZERARE DEUTSCHE BANK -7,4%
La vera mazzata, destinata a pesare sull’avvio dei mercati europei, riguarda però Deutsche Bank. Il ministero della Giustizia americana ha chiesto una pena di 14 miliardi di dollari per la prima Banca tedesca per le gravi irregolarità nella gestione dell’attività dei mutui. Il titolo a Wall Street ha ceduto il 7,4%, anche se l’istituto ha già annunciato che farà opposizione. Il valore di mercato di DB, già bersaglio di numerose contestazioni in Usa come in Europa, capitalizza 18 miliardi di euro.
BANK OF ENGLAND RESTA FERMA. MILANO +0,34%
È prevista una partenza fiacca per le Borse europee, vivacizzate ieri nel finale di seduta dalle notizie in arrivo da Wall Street. Milano, con un finale di seduta molto volatile, ha concluso gli scambi in rialzo dello 0,34%, a quota 16.595 punti.
In terreno positivo anche il resto d’Europa: Francoforte +0,60%, Madrid +0,31%. Parigi +0,19%. Capolista Londra (+0,89%). La City ha apprezzato l’atteggiamento attendista della Bank of England, che ha confermato ieri le scelte prese lo scorso agosto, ma non ha escluso possibili azioni entro fine anno qualora le prospettive economiche non migliorassero. Oggi a Bratislava si terrà il primo vertice europeo senza Londra.
SOTTO PRESSIONE I BTP: IL DECENNALE A 1,34%
Chiusura ancora in calo per i Btp, in particolare sul tratto extra lungo, in un mercato periferico che si conferma in fase di correzione dopo i massimi di agosto. Il tasso a 10 anni italiano è salito nel pomeriggio fino a 1,34%, a nuovi massimi da fine giugno; parallelamente il trentennale, in calo di oltre una figura e mezzo, ha visto il proprio rendimento raggiungere quota 2,44%, anche in questo caso il livello più alto da fine giugno.
Il calo dei titoli italiani è stato accompagnato oggi anche dalla debolezza della carta tedesca, anche se questa ha di fatto azzerato la flessione in chiusura. A fine seduta lo spread tra Btp e Bund decennali risulta in allargamento, oltre i 130 punti base, soglia che non veniva toccata da oltre un mese. Vacillano i Paesi più deboli, dalla Grecia, impegnata nell’ennesimo braccio di ferro con il Fmi, al Portogallo, da giorni sotto il fuoco di fila delle agenzie di rating Moody ’e Dbrs.
Il Centro studi di Confindustria ha rivisto leggermente al ribasso il Pil italiano per il 2016 (+0,7% da 0,8%) e 2017 (+0,5% da 0,6%). Il quadro delineato dal Csc è fosco: produzione industriale ferma, credito alle imprese ancora scarso e prestiti alle famiglie in stallo. Anche l’occupazione, pur cresciuta di 426.000 unità per lo più a tempo indeterminato grazie al Jobs Act, è vista in rallentamento nel secondo semestre.
TASSI IN RIPRESA, OSSIGENO PER LE ASSICURAZIONI
Il rimbalzo dei rendimenti ha riportato in terreno positivo una parte dei titoli scivolati sotto il tasso zero: il recupero riguarda emissioni per mille miliardi di euro (su 13 mila miliardi). Ne hanno tratto giovamento soprattutto le assicurazioni (Stoxx +1,2%). Generali è salita dell’1,6%: Mediobanca Securities ha alzato il target a 14,5 da 13,5 euro. UnipolSai +1,9%: la francese Axa ha guadagnato il 2,6%, la tedesca Allianz l’1,1%.
Cali consistenti invece per il settore bancario: Unicredit -2,2%, Mediobanca -1,9%.
Monte Paschi è scesa dello 0,5% all’indomani della nomina del nuovo ad Marco Morelli. Ubi (-1,5%) continua a pagare le indiscrezioni su un possibile interesse per le good bank.
SPROFONDA TOD’S, AVANZA MONCLER
Sul settore lusso pesa la caduta di Tod’s (-6%) dopo i risultati deludenti del secondo trimestre e il conseguente downgrade di Kepler Cheuvreux (da buy a Hold). Da un report degli analisti emerge la preoccupazione per le stime negative sull’anno prossimo. Realizzi anche su Ferragamo (-2,2%). Continua invece la marcia di Moncler, che ha chiuso in rialzo del 3,8%, grazie alla promozione di Morgan Stanley a Overweight. Sprint di Safilo (+6,2%) dopo la sigla della nuova licena con Moschino.
FCA SALE SULLE VENDITE. JP MORGAN PROMUOVE PRYSMIAN
Fiat Chrysler è salita dell’1,9% dopo i buoni dati di vendita in Europa ad agosto (+20%). Jeep Renegade ha inoltre superato la soglia delle 75 mila immatricolazioni in Brasile ad un solo anno e 5 mesi dal lancio commerciale sul mercato brasiliano.
Prysmian ha messo a segno un +1,52%, a 21,97 euro, aiutata da JP Morgan, che ha ribadito la propria visione positiva sull’azione (overweight). La società ha accolto con favore la riforma delle tlc pubblicata dalla Commissione Europea e il suo impegno nel rivedere il contesto normativo delle telecomunicazioni in Europa per renderlo adeguato all’Era Digitale.
AGGIORNAMENTO:
A metà mattina Piazza Affari è maglia nera fra le principali Borse europee, segnando un ribasso dell’1,36%. A pesare sul Ftse Mib sono soprattutto i titoli bancari: Monte Paschi Siena (-6,55%), Mediobanca (-3,28%), Ubi Banca (-3,25%), Banco Popolare (-3,20%), Unicredit (-2,87%) e Intesa (-1,63%).