Con la nomina del nuovo segretario di Stato, all’amministrazione del presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, si aggiunge un tassello fondamentale. Il nome sarà ufficializzato domani, quando arriverà anche l’investitura del Consigliere per la Sicurezza nazionale e dell’ambasciatore americano all’Onu, ma pare ormai certo che si tratti di Anthony Blinken.
Newyorkese, 58enne, laureato ad Harvard, Blinken avrà il compito delicatissimo di ricucire i rapporti internazionali degli Usa, sfilacciati – quando non recisi di netto – dal presidente uscente, Donald Trump. In passato, Blinken ha già fatto parte dell’amministrazione Clinton e durante la campagna elettorale di Biden ha ricoperto un ruolo di primo piano, affiancando il candidato democratico nelle decisioni più importanti che poi lo hanno portato alla Casa Bianca.
Quanto alle altre nomine più importanti in arrivo, Jake Sullivan sarebbe stato scelto per il ruolo di consigliere alla Sicurezza, mentre Linda Thomas-Greenfield è in corsa come ambasciatrice all’Onu.
Biden sa che la priorità numero uno da affrontare rimane l’emergenza Covid. Con oltre 12 milioni di contagi accertati e quasi 260mila vittime, gli Stati Uniti restano il Paese più colpito al mondo dalla pandemia e all’orizzonte non si vede ancora la possibilità di miglioramenti concreti. Fra le città più colpite c’è proprio quella che ha dato i natali a Blinken (oltre che a Trump): New York, svuotata di decine di migliaia di persone, che hanno venduto o lasciato i propri appartamenti in affitto per trasferirsi in campagna o sulla costa.
Intanto, sul destino del nuovo Presidente e della sua squadra rimane una spada di Damocle chiamata Trump, che si ostina a non accettare il passaggio di consegne, nonostante le perplessità dei suoi stessi legali, che inanellano ricorsi, perlopiù respinti dai giudici. L’ultimo fallimento targato The Donald è arrivato in Pennsylvania, dove gli avvocati del Presidente uscente hanno deciso comunque di presentare appello per tentare di bloccare la certificazione del voto.