Giornata di dati economici in chiaroscuro per l’economia degli Stati Uniti. Le ultime cifre arrivate dal Dipartimento del lavoro sono di gran lunga peggiori rispetto alle attese degli analisti: la settimana sorsa le nuove richieste inoltrate per il sussidio di disoccupazione hanno toccato un picco di 380 mila unità, contro le 355 mila previste. L’incremento è di 13 mila unità, rispetto alle 367 mila della settimana precedente. La media delle ultime quattro settimane si attesta a quota 368.500, in aumento di 4.250 unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (364.250).
Notizie migliori per gli Usa arrivano invece sul fronte del commerio: a febbraio il deficit commerciale del Paese è sceso a 46 miliardi di dollari, contro i 52,5 rivisti di gennaio. Stavolta il dato – diffuso dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio – supera le stime degli analisti, che avevano previsto un disavanzo di 52 miliardi. Le esportazioni di beni e servizi sono cresciute a 181,2 miliardi (+180,9 miliardi a gennaio), mentre le importazioni hanno hanno subito un aumento di 227,2 miliardi (+233,4 miliardi a gennaio).
Infine, a marzo sono rimasti invariati i prezzi della produzione industriale, che invece a febbraio erano aumentati dello 0,4%. In questo caso, gli analisti che stimavano una variazione positiva dello 0,3%. Su base annua si è registrato invece un rialzo del 2,8% rispetto al +3,3% del mese precedente.
Sulla base di questi dati, i future del Dow Jones crescono di 6 punti (lo 0,05%, a quota 12.751), quelli del Nasdaq di 4 punti (lo 0,16%, a quota 2.708,50) e quelli dello S&P500 crescono di 1 punto (lo 0,04%, a quota 1.364,60).