“Attueremo gli accordi, saremo costruttivi”. Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a margine del vertice di Riad, dopo aver sottolineato che è stato compiuto un “passo nella giusta direzione”. Due, infatti, le dichiarazioni separate della Casa Bianca sui colloqui in Arabia Saudita con Mosca e Kiev. Intitolati Esiti dei gruppi di esperti di Usa e Russia sul Mar Nero a Riad 23-25 marzo ed Esiti dei gruppi di esperti di Usa e Ucraina, i testi diffusi prevedono impegni in 5 punti, 4 dei quali identici, mentre solo il secondo – fa notare l’Adnkronos – è diverso.
Le dichiarazioni si aprono ricordando che, in linea con le discussioni a livello presidenziale tra Donald J. Trump e Vladimir Putin e tra Trump e Volodymyr Zelensky, “gli Stati Uniti hanno facilitato i colloqui bilaterali a livello tecnico con la delegazione russa e con la delegazione Ucraina dal 23 al 25 marzo a Riad”. A seguito di tali colloqui, come si legge in entrambe le dichiarazioni:
- Gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina hanno concordato di garantire la sicurezza della navigazione, eliminare l’uso della forza e impedire l’uso di navi commerciali per scopi militari nel Mar Nero.
- Gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina hanno concordato di sviluppare misure per l’attuazione dell’accordo del presidente Trump e del presidente Putin e del presidente Zelensky per vietare gli attacchi contro le strutture energetiche di Russia e Ucraina.
- Gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina accolgono con favore i buoni uffici dei Paesi terzi al fine di sostenere l’attuazione degli accordi energetici e marittimi.
- Gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina continueranno a lavorare per il raggiungimento di una pace duratura e sostenibile.
Al punto 2 della dichiarazione con Mosca si legge: gli Stati Uniti contribuiranno a ripristinare l’accesso della Russia al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti, a ridurre i costi delle assicurazioni marittime e a migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento per tali transazioni. Mentre il secondo punto della dichiarazione con Kiev afferma: gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno concordato che gli Stati Uniti rimangono impegnati a contribuire allo scambio di prigionieri di guerra, al rilascio di detenuti civili e al ritorno dei bambini ucraini trasferiti con la forza.
Entrambe le note si concludono con la riaffermazione che gli Stati Uniti hanno ribadito a Mosca e Kiev “l’imperativo del presidente Trump di fermare le uccisioni da entrambe le parti del conflitto tra Russia e Ucraina, come passo necessario per raggiungere una soluzione di pace duratura. A tal fine, gli Stati Uniti continueranno a facilitare i negoziati tra le due parti per raggiungere una risoluzione pacifica, in linea con gli accordi presi a Riad”.
Ucraina: accordo Kiev-Mosca su navigazione Mar Nero
Gli Stati Uniti hanno reso noto l’accordo raggiunto con la Russia e l’Ucraina per assicurare “la navigazione sicura nel Mar Nero“. Nel comunicato diffuso dalla Casa Bianca sui colloqui con Russia e Ucraina, si annuncia un accordo per il cessate il fuoco “per garantire la sicurezza della navigazione, eliminare l’uso della forza e impedire l’uso di imbarcazioni commerciali a scopi militari nel Mar Nero”.
L’Ucraina ha chiesto che vi siano “consultazioni” per mettere a punto i dettagli di un accordo con la Russia su tale cessate il fuoco parziale. “Per un’attuazione efficace degli accordi, è importante tenere quanto prima ulteriori consultazioni tecniche per concordare tutti i dettagli e gli aspetti tecnici dell’implementazione, del monitoraggio e del controllo degli accordi”, ha scritto su X il ministro della Difesa, Rustem Umerov.
Kiev ha allo stesso tempo ha avvertito che “tutti i movimenti delle navi militari russe al di fuori della parte orientale del Mar Nero costituiranno una violazione dello spirito di questo accordo, saranno considerati una violazione dell’impegno a garantire una navigazione sicura nel Mar Nero e una minaccia alla sicurezza nazionale dell’Ucraina. In questo caso l’Ucraina avrà pieno diritto di esercitare il diritto all’autodifesa”, ha sottolineato sempre Umerov.
Ucraina, ok con Usa per tregua su strutture energetiche
“Gli Stati Uniti e l’Ucraina hanno concordato di sviluppare misure per attuare l’accordo del Presidente Trump e del Presidente Zelensky di vietare gli attacchi contro le strutture energetiche di Russia e Ucraina“: è uno degli esiti del lavoro del gruppo di esperti Usa-Ucraina sul Mar Nero, secondo quanto reso noto dalla Casa Bianca.
“Gli Stati Uniti e l’Ucraina accolgono con favore i buoni uffici dei Paesi terzi al fine di supportare l’attuazione degli accordi energetici e marittimi“, si legge nella nota della Casa Bianca.
Ucraina, Usa: ripristinare accesso mercati alla Russia
Gli Stati Uniti intendono “ripristinare l’accesso della Russia al mercato mondiale per le esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti“. Lo si legge nel comunicato della Casa Bianca sui colloqui con Russia e Ucraina. Per quel che riguarda l’Ucraina, la Casa Bianca conferma l’impegno degli Stati Uniti “ad aiutare a raggiungere lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio dei prigionieri civili e il ritorno dei bambini ucraini trasferiti forzatamente“. “Gli Stati Uniti ribadiscono l’imperativo del presidente Trump che le morti da entrambe le parti del conflitto Russia-Ucraina devono cessare, un passo necessario per raggiungere un accordo di pace duraturo: a tal fine, gli Stati Uniti continueranno a facilitare i negoziati tra entrambe le parti per raggiungere una risoluzione pacifica, in linea con gli accordi presi a Riad”, si legge nel comunicato.
Petrolio, flussi russi al massimo degli ultimi 5 mesi
Intanto, le esportazioni di petrolio della Russia hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi cinque mesi, mentre si concludono i colloqui avviati dagli Stati Uniti per raggiungere un cessate il fuoco nel conflitto in Ucraina. Lo riporta Bloomberg. I flussi di greggio da tutti i porti russi nelle quattro settimane fino al 23 marzo sono saliti a 3,45 milioni di barili al giorno, il livello più alto dal periodo fino al 20 ottobre. L’aumento è avvenuto nonostante un crollo nei flussi settimanali, causato da minori spedizioni dal Baltico e dal Mar Nero.
Le esportazioni di greggio sono state incrementate da un nuovo cliente a corto raggio nel Mediterraneo, la Siria post-Assad. Un primo carico di greggio russo, trasportato su una petroliera sanzionata dagli Stati Uniti, è arrivato al porto siriano di Baniyas alla fine della scorsa settimana. Altre tre navi, tutte inserite nella lista nera di Washington, sembrano essere in arrivo.