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Usa 2024: Biden e le minacce russe ai satelliti spaziali, Trump a processo per la pornostar. Le due facce dell’America nella corsa alla Casa Bianca

FIRSTonline

Mentre Vladimir Putin irrompe sulle elezioni Usa con un endorsement pubblico a favore di Joe Biden, gli Stati Uniti viaggiano verso quello che sarà il giorno decisivo per l’America e i suoi alleati: il prossimo 5 novembre. Nella corsa alla Casa Bianca 2024 va infatti in scena il remake di Biden contro Donald Trump, con numerose incognite. Le due facce dell’America si studiano, si sfidano e si confrontano: l’attuale presidente Usa è alle prese con le ripercussioni (anche elettorali) delle guerre in Medioriente e in Ucraina. A quest’ultima si legano i nuovi allarmi legati a “minacce russe nello spazio contro i satelliti”. Sul tycoon che punta a tornare a Washington, invece, incombono ora i guai giudiziari, primo fra tutti – in ordine temporale se non altro – il processo penale per aver pagato di nascosto la pornostar Stormy Daniels. La data fissata: il 25 marzo, in piene primarie.

Usa, allarme dei servizi su nuova minaccia dalla Russia

Torna a rialzarsi l’asticella dell’attenzione internazionale tra Usa e Russia dopo l’allarme lanciato al Congresso statunitense per una “seria minaccia alla sicurezza nazionale”, identificato dalla Casa Bianca con “nuove capacità di Mosca nello spazio contro i satelliti“. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby non ha però voluto svelarne la natura né tantomeno dire se si tratta di capacità nucleari, come trapelato sui media americani. Kirby ha tuttavia precisato che “non si tratta di una minaccia immediata e attiva”, nel senso che queste capacità “non sono state ancora dispiegate”. E ha riferito che Joe Biden ha ordinato una serie di azioni di risposta, a partire da un’azione diplomatica con Mosca, anche perché lo sviluppo delle capacità russe violerebbe un trattato del 1967 che bandisce le armi di distruzione di massa nello spazio.

Pare tuttavia che la nuova “‘arma” sarebbe in grado di colpire la vasta rete di satelliti statunitensi e dunque di distruggere le comunicazioni civili, il sistema di sorveglianza dallo spazio e anche la rete di comando e controllo delle operazioni militari da parte di Washington e dei suoi alleati. In coincidenza con questi sviluppi, il Pentagono ha lanciato un sistema sperimentale di tracciamento missilistico per testare un nuovo piano che mira a coprire l’orbita terrestre bassa con centinaia di satelliti più piccoli ed economici, sul modello Starlink di Musk: l’idea è che, anche se si riuscisse a mettere fuori combattimento alcuni dei satelliti Usa, il sistema potrebbe continuare a funzionare spostandosi su altre unità nella rete orbitante.

Mosca, la replica: “Stratagemma Usa”

Mosca ha replicato negando tutto: “È un altro stratagemma della Casa Bianca per tentare, con le buone o con le cattive, di spingere il Congresso ad approvare gli aiuti a Kiev”, ha accusato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Un riferimento al disegno di legge da 95 miliardi di dollari, di cui 60 miliardi per l’Ucraina, approvato in modo bipartisan dal Senato ma in stallo alla Camera, dove lo speaker Mike Johnson si rifiuta di metterlo ai voti perché privo di misure per la sicurezza al confine col Messico.

Trump a processo per i soldi alla pornostar Stormy Daniels

Il processo penale contro Donald Trump per i pagamenti alla pornostar Stormy Daniels è stato fissato al 25 marzo. Lo ha stabilito il giudice Juan Merchan del tribunale di New York, malgrado i legali dell’ex presidente avessero chiesto un rinvio argomentando che allora Trump sarà nel pieno della campagna elettorale per la conquista della nomination repubblicana per le Presidenziali di novembre. L’ex presidente è accusato di aver falsificato i suoi bilanci per pagare di nascosto la pornostar Stormy Daniels, che aveva avuto una relazione con lui, e comprare così il suo silenzio durante la campagna elettorale del 2016. Il processo potrebbe essere il primo ad aprirsi contro Trump durante le primarie, mentre l’ex presidente sta cercando il rinvio di altri procedimenti a suo carico.

Putin, l’endorsement pro-Biden

Il presidente russo Vladimir Putin fa un interessato endorsement pubblico per le elezioni americane: “Biden è più esperto di politica” e per questo la Russia preferirebbe lui rispetto a Trump come presidente degli Stati Uniti, in quanto politico di vecchia scuola e quindi più prevedibile.
In un’intervista al giornalista Pavel Zarubin della tv Rossija 1, il capo del Cremlino spazia su vari argomenti, dalla corsa alla Casa Bianca, alla guerra in Ucraina, fino al suo recente e lungo colloquio con il giornalista americano Tucker Carlson. La Russia è pronta a lavorare con qualsiasi presidente degli Stati Uniti, ha assicurato Putin, puntualizzando che sarebbe “scorretto interferire” nella campagna americana. Allo stesso tempo, però, dice di aver scelto il leader ideale: Biden “è più esperto e più prevedibile. È un politico della vecchia scuola”, ha detto lo zar, aggiungendo che invece “Trump è stato definito un politico non sistemico, ha la sua propria opinione su come gli Stati Uniti dovrebbero sviluppare le relazioni con i loro alleati”.

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