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Ursula von der Leyen presenta “New European Bauhaus”, un nuovo progetto strategico e culturale per l’Europa

Ursula von der Leyen Bauhaus

I tempi sono maturi per un cambiamento sociale che parta dalla cultura, una vera e propria rivoluzione Green che vedrà un maggiore coinvolgimento di figure professionali, esperienze e competenze per dare svolgimento ad una nuova iniziativa creativa e interdisciplinare denominata “New European Bauhaus“, spazio di incontro per progettare modi di vivere futuri, situati al crocevia tra arte, cultura, inclusione sociale, scienza e tecnologia. Ma è solo l’inizio di un nuovo modo di partecipare al cambiamento portando il Green Deal nei nostri luoghi di vita ma che richiederà uno sforzo collettivo – anche politico- per immaginare e costruire un futuro che sia sostenibile, inclusivo e bello per le nostre menti e per le nostre anime.

La Commissione ha avviato la fase di progettazione dell’iniziativa New European Bauhaus, annunciata dal presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione del 2020. Il New European Bauhaus è un progetto ambientale, economico e culturale, che mira a combinare design, sostenibilità, accessibilità, convenienza e investimenti al fine di contribuire alla realizzazione del Green Deal europeo. I valori fondamentali del New European Bauhaus sono quindi sostenibilità, estetica e inclusività. L’obiettivo della fase di progettazione è utilizzare un processo di co-creazione per plasmare il concetto esplorando idee, identificando le esigenze e le sfide più urgenti e per collegare le parti interessate. Come elemento della fase di progettazione, questa primavera la Commissione lancerà la prima edizione del premio New European Bauhaus. Questa fase di progettazione porterà all’apertura di inviti a presentare proposte nell’autunno di quest’anno per dare vita alle nuove idee del Bauhaus europeo in almeno cinque luoghi negli Stati membri dell’UE, attraverso l’uso di fondi dell’UE a livello nazionale e regionale. Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Il New European Bauhaus è un progetto di speranza per esplorare come viviamo meglio insieme dopo la pandemia. Si tratta di abbinare sostenibilità e stile, per avvicinare il Green Deal europeo alla mente delle persone e case. Abbiamo bisogno di tutte le menti creative: designer, artisti, scienziati, architetti e cittadini, per rendere il nuovo Bauhaus europeo un successo “.

Il New European Bauhaus è un’iniziativa creativa e interdisciplinare, che convoca uno spazio di incontro per progettare modi di vivere futuri, situati al crocevia tra arte, cultura, inclusione sociale, scienza e tecnologia. Significa creare spazi inclusivi e accessibili dove il dialogo tra culture, discipline, generi ed età diverse diventa un’opportunità per immaginare un posto migliore per tutti. Significa anche un’economia più inclusiva, in cui la ricchezza è distribuita e gli spazi sono accessibili e soluzioni sostenibili che creano un dialogo tra il nostro ambiente costruito e gli ecosistemi del pianeta. Significa realizzare approcci rigenerativi ispirati ai cicli naturali che ricostituiscono le risorse e proteggono la biodiversità. Significa arricchire esperienze che rispondono ad esigenze oltre la nostra dimensione materiale, ispirate dalla creatività, dall’arte e dalla cultura. Significa apprezzare la diversità come un’opportunità per imparare gli uni dagli altri.

Il New European Bauhaus è un’iniziativa creativa che abbatte i confini tra scienza e tecnologia, arte, cultura e inclusione sociale, per consentire al design di trovare soluzioni ai problemi quotidiani. Sul sito web dedicato lanciato oggi, artisti, designer, ingegneri, scienziati, imprenditori, architetti, studenti e tutte le persone interessate possono condividere esempi di risultati stimolanti per il Nuovo Bauhaus europeo, le loro idee su come dovrebbe essere modellato e come dovrebbe evolversi , così come le loro preoccupazioni e sfide. Questo è l’inizio di un innovativo processo. Le organizzazioni che desiderano impegnarsi di più in questo processo possono diventare “partner del nuovo Bauhaus europeo”, rispondendo all’appello sul sito web. Nei prossimi mesi, la Commissione assegnerà premi agli esempi esistenti che rappresentano l’integrazione dei valori chiave dell’iniziativa e che possono ispirare il dibattito e la trasformazione dei luoghi in cui viviamo. Nella fase successiva dell’iniziativa, la fase di “consegna”, saranno avviati cinque progetti pilota per co-progettare nuove soluzioni sostenibili e inclusive con stile. L’obiettivo della terza fase, la “disseminazione”, è diffondere le idee e i concetti che definiscono il Nuovo Bauhaus europeo attraverso nuovi progetti, networking e condivisione della conoscenza, in Europa e oltre.

Voglio che NextGenerationEU dia il via a un’ondata di rinnovamento europeo e renda la nostra Unione leader nell’economia circolare. Ma questo non è solo un progetto ambientale o economico: deve essere un nuovo progetto culturale per l’Europa.” Ursula Von der Leyen

Mentre Mariya Gabriel, Commissaria per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, ha dichiarato: “Con il nuovo Bauhaus europeo la nostra ambizione è sviluppare un quadro innovativo per sostenere, facilitare e accelerare la trasformazione verde combinando sostenibilità ed estetica. Essendo un ponte tra il mondo dell’arte e della cultura da un lato e il mondo della scienza e della tecnologia dall’altro, faremo in modo di coinvolgere la società nel suo insieme: i nostri artisti, i nostri studenti, i nostri architetti, i nostri ingegneri, il nostro mondo accademico , i nostri innovatori. Inizierà un cambiamento sistemico “.

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Anche l’Italia ne partecipa, ad oggi troviamo la Triennale di Milano con una serie di conferenze.

Un po’ di storia sulla Bauhaus (link articolo completo): “Bauhaus, l’architettura che rivoluzionò se stessa” Walter Gropius era il personaggio più ammirato, il quale aveva fondato nel 1919 la Bauhaus, scuola di arte decorativa e di architettura. Un vero centro d’arte, una vera comune intellettuale, quasi un movimento spirituale. A quel tempo Gropius aveva 36 anni, un fisico esile, cortese e sempre vestito nello stile tipicamente tedesco dell’epoca. Il pittore Paul Klee lo chiamava, “Principe d’ArgentoJosef Albers, pittore, teneva alla Bauhaus un corso e portava ogni giorno in aula un fascio di giornali invitando gli allievi a creare opere d’arte. Ed é così che alla lezione successiva trovava l’aula piena aeroplani, barche, castelli di carta e oggetti fantastici, tutti realizzati con le pagine  scritte che ne narravano quasi la loro storia. Ma ciò che più lo entusiasmava era quell’opera realizzata solo con una piegatura del giornale, una tenda: la sola vera opera d’arte in carta. Mentre tutto il resto poteva anche essere trasformato in pietra o metallo. Lo stile Bauhaus nasceva da alcuni presupposti, il primo che l’architettura veniva creata per i lavoratori, cioè dare loro case adatte alle loro esigenze; secondo che questa architettura ripudiava tutto ciò che apparteneva alla borghesia. E non passò molto tempo per veder edificare edifici con onesti materiali come il cemento, il legno, l’acciaio o il vetro. Una vera corsa al funzionalismo che però non sempre significava funzionalità. Ad esempio i tetti non dovevano essere più spioventi. Con cornicioni nobili rappresentanti delle dimore borghesi, bensì dovevano essere piani e senza cornicioni né grondaie sontuose. Tutt’altro che funzionali in città come Berlino o Rotterdam, dove nevicando molto, la neve rimaneva bloccata sul tetto. Anche le facciate finte e l’utilizzo di materiali pregiati dovevano scomparire in questa nuova architettura, mentre la struttura interna doveva esprimersi all’esterno dell’edificio e senza ornamenti; visibile dalle pareti di acciaio e vetro. Nel 1937 il Principe d’Argento andò negli Stati Uniti fuggito con l’avvento del nazismo, e con lui Ludwing Mies van der Rohe, che era direttore della Bauhaus già nel 1930. Gropius fu nominato preside della Facoltà di Architettura alla Harvard University. Mentre Mies divenne direttore della Facoltà di architettura all’Illinois Institute of Tecnology di Chicago. In realtà tutti i progetti che venivano elaborati dall’insegnamento di questo movimento artistico, erano identici. Tutti disegnavano una scatola di vetro, acciaio e cemento, che fu chiamata “Scatola di Yale”; in riferimento al corso del Yale University di New Haven nel Connecticut.

Lo stesso Frank Lloyd Wright era sconcertato dagli esiti poco edificanti, al punto che lo stesso Miles definì Wright un genio a cui bisognava riconoscere il merito di aver aperto gli occhi sugli architetti europei. Lo stesso Louis Kahn fu incaricato di disegnare un ampliamento della galleria d’arte della Yale University,  ne uscì un progetto di una scatola di vetro, dove gli unici particolari in risalto su una superficie piana erano cinque file di mattoni vetrificati colore avana. Poteva sembrare un garage, infatti gli amministratori dell’Universitá rimasero sconcertati, ma cedettero. Dal 1928 al 1935 Wright costruì ben due edifici e nel 1936 costruì la Casa sulla Cascata, una residenza di lastre di cemento ancorata nella roccia e sospesa su una cascata sulle alture della Pennsylvania. A lui si deve anche il Museo Guggenheim di New York. Ecco che una architettura che proibisce ogni esuberanza e grandiosità, diventa la nuova edilizia dei lavoratori…ma pur nata dalle macerie dell’Europa; divenne così stile preso a modello per musei, appartamenti per ricchi, e sedi di grandi società: meno che per le case dei lavoratori. Ma perché abitare in edifici che somigliano più a stabilimenti che a residenze? Moda, semplicemente essere alla moda! Come tutta l’arte…che diventa importante quando appunto diventa di moda. A St. Louis, nel Missouri, nel 1955 fu inaugurato un complesso di case  per lavoratori. Ma gli stessi si erano già trasferiti da tempo nei sobborghi, perciò il complesso fu occupato da immigrati appena giunti dalle campagne. E in ogni piano di questo complesso c’erano passaggi coperti che corrispondevano ai principi del francese Le Corbusier, ma mancavano di posti più privati, perché tutto si svolgeva in aeree “strade aeree”. Così la gente se ne andò e si spesero milioni di dollari per cercare di rendere più abitabile il Pruitt-Igor, questo il suo nome. Nel 1972 il comune fece demolire con la dinamite i tre edifici centrali. Comunque la Bauhaus ha segnato un modello di modernità che ha influenzato anche successivamente la creatività in cerca di apertura al mondo, senza palcoscenici costruiti sul lusso e, perché…in fondo la vita è davvero una scatola di vetro.

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