Ci servirà più energia del previsto. L’Unione petrolifera ha rivisto al rialzo i dati sulla fattura italiana per il 2011, salita a 63 miliardi di euro dai 60,4 indicati a inizio anno. Lo ha detto Pasquale De Vita, presidente dell’associazione dei petrolieri, intervenendo all’assemblea dell’organizzazione. “Nel 2011 la fattura energetica, con quotazioni intorno ai valori attuali – ha precisato De Vita – potrebbe arrivare a superare i 63 miliardi di euro”.
Per l’anno in corso la sola fattura petrolifera, con quotazioni intorno ai valori attuali, “potrebbe arrivare intorno ai 36 miliardi di euro”, un valore compreso nella forchetta indicata a febbraio, che andava da 31,3 a 37,4 miliardi, ma in crescita rispetto alle stime iniziali dell’associazione, che erano di 34,2 miliardi. Le previsioni di inizio anno si basavano su un cambio euro dollaro a 1,35 e un prezzo medio compreso fra 90 e 100 dollari. Nel 2010 la fattura energetica dell’Italia era pari a 53,9 miliardi mentre la sola bolletta petrolifera ammontava a 28,5 miliardi.
Quanto ai prezzi, De Vita ha poi sottolineato che in Italia ”ci sono già 7-8mila impianti self che praticano prezzi simili o inferiori alla media europea. Il problema è che abbiamo prezzi europei ma non ancora una rete europea”. Negli ultimi tre anni, a fronte di consumi in calo, ”sono stati aperti 2-3mila nuovi impianti da parte di operatori indipendenti”. Per queste ragioni, secondo l’Up, il Governo deve far ripartire il processo di riforma del settore dei carburanti: ”Sarebbe meglio abbandonare le facili scorciatoie e ripartire dalle proposte condivise in sede ministeriale: è un invito al ministro Romani ad accelerare su questa strada. Come settore siamo pronti a fare la nostra parte ma non accetteremo di pagare da soli il prezzo di scelte sbagliate. Non si può restare fermi con consumi che calano e impianti che crescono”.