La crisi del regime di Mu’ammar Gheddafi è iniziata ben prima che la popolazione civile, sull’onda delle altre rivolte nel mondo arabo, mettesse in discussione la sua leadership. Si è trattato però di una crisi per le finanze pubbliche causata dalle pesanti perdite accumulate dal fondo sovrano libico in una serie di operazioni gestite da grandi instituzioni finanziarie occidentali, tra cui Société Générale, che sarebbero costate al regime di Tripoli qualcosa come 5 miliardi di dollari. Uno dei buchi più clamorosi è quello apertosi nel portafoglio da 1,2 miliardi di dollari di derivati del fondo sovrano che avrebbe perso in un arco di tempo imprecisato il 98,5% del suo valore. Una serie di altri investimenti gestiti da Bnp Paribas, Credit Suisse e JPMorgan hanno provocato altre gravi perdite alle finanze pubbliche libiche. Le rivelazioni giungono dopo una campagna di Global Witness per portare alla luce il grado di coinvolgimento di alcune grandi istituzioni finanziarie internazionali con il regime del colonnello Gheddafi.
Uno dei colpi più duri al regime libico è arrivato da una serie di catastrofici investimenti
Ammontano a 5 miliardi di dollari le perdite del fondo sovrano di Tripoli. La maggior parte dei contratti, alcuni dei quali hanno perso fino al 98,5% del proprio valore, sono stati siglati con grandi banche occidentali come Société Générale, Credit Suisse, Bnp Paribas e JPMorgan.