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Unipol incorpora UnipolSai e lancia un’opa da 1,13 miliardi a 2,7 euro. Cresce il dividendo a 0,38 euro. Piazza Affari festeggia

Il gruppo bolognese, guidato dall’ad Cimbri e dal dg Laterza, punta alla semplificazione della struttura societaria e all’accorciamento della catena di controllo. Coinvolte anche le partecipazioni in Bper e Popolare Sondrio

Unipol incorpora UnipolSai e lancia un’opa da 1,13 miliardi a 2,7 euro. Cresce il dividendo a 0,38 euro. Piazza Affari festeggia

Che in casa Unipol ci sarebbe stato un riassetto il mercato se lo aspettava. Quello che invece stamane ha sorpreso la piazza finanziaria sono state le condizioni annunciate. Tanto che Piazza Affari ha decisamente festeggiato. La riorganizzazione del gruppo bolognese, guidato dall’ad Carlo Cimbri e dal direttore generale Matteo Laterza, passa per la semplificazione della sua struttura societaria incardinata su Unipol, holding capofila, e UnipolSai, la piattaforma cui fanno capo le attività operative del gruppo assicurativo, realizzata con l’accorciamento della catena di controllo del gruppo.

Unipol, Opa su UnipolSai

A questo scopo Unipol lancia un’Offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria di Unipol su UnipolSai, che controllava già all’85,21%, al prezzo di 2,7 euro ad azione, il che incorpora un premio del 12,6% rispetto alla chiusura del titolo di ieri in Borsa ed è “cum dividendo”, cioè porta con sé anche le cedole degli eventuali dividendi distribuiti da UnipolSai. Il rapporto di cambio dell’operazione è pari a 3 azioni Unipol per ogni 10 azioni UnipolSai.

L’offerta riguarda fino a un massimo di 417.386.600 azioni UnipolSai, rappresentative del 14,750% del capitale sociale, il che comporta da parte della holding un esborso di 1,13 miliardi. Dopo la fusione, attesa per fine anno, gli attuali azionisti di Unipol si ritroveranno in mano in presa diretta le azioni della società operativa e che assumerà la denominazione di Unipol Assicurazioni. La fusione sarà sottoposta all’approvazione dell’assemblea straordinaria di Unipol il 21 ottobre 2024.

La Borsa ha subito gradito la prospettiva con il titolo di Unipol tratta in tarda mattinata a 6,89 euro con un rialzo del 19,95%, mentre UnipolSai è a 2,67 euro in rialzo dell’11,60%, avvicinando il prezzo di opa.

Unipol, semplificati anche i processi decisionali

Va da sé che la l’operazione cambierà e semplificherà anche la filiera dei processi decisionali del gruppo. “La società che nascerà dalla fusione” spiega una nota del gruppo “sarà una delle principali compagnie assicurative italiane, quotata nei mercati regolamentati, che rivestirà anche il ruolo di capofila del gruppo Unipol, in linea con le migliori practice nazionali e internazionali e con le aspettative del mercato”. Inoltre con l’opa il gruppo bolognese vuole “razionalizzare la struttura societaria del gruppo, semplificando nel contempo i processi decisionali”. A questo si aggiungano l’obiettivo di “ottimizzare il profilo di cassa e di funding”, conseguire alcune sinergie di costo connesse all’ottimizzazione delle strutture centrali e “ottimizzare la solida posizione di solvibilità di gruppo, anche in chiave prospettica”.

Unipol, anche Bper e Pop Sondrio nel riassetto

Il riassetto dunque darà più liquidità al titolo futuro e massimizzerà la struttura infragruppo mettendo ordine anche nelle partecipazioni incrociate, eredità anche della complessa operazione con FondiariaSai, che portò a una fusione a quattro. Il riordino riguarderà necessariamente anche tutta la parte bancaria: oggi UnipolSai ha il 9,3% di Bper banca e il 9,6% di Pop Sondrio, mentre il gruppo Unipol detiene il 10,5% della banca emiliana e il 10,3% della popolare valtellinese. A fine anno le partecipazioni bancarie faranno tutte capo all’unica entità Unipol Assicurazioni che deterrà invece poco meno del 20% delle due banche, “con benefici in termini di redditivtà attesa e di diversificazione in relazione sia alle fonti di ricavo sia ai fattori di rischio” dice una nota.

Unipol, alle coop la maggioranza del diritto di voto

Nel nuovo assetto le cooperative oggi azioniste di Unipol manterranno comunque la maggioranza dei diritto di voto di Unipol assicurazioni grazie al voto maggiorato. Oggi il principale azionista della holding è Coop Alleanza 3.0 che detiene il 22,2% del capitale, ma il 29,3% dei diritti di voto, con il flottante di Unipol pari al 51,32% che scende al 36,456% considerando i diritti di voto. Mentre quello di UnipolSai è del 14,75% e si riduce all’8,144% per i diritti di voto. Nel nuovo aggregato il flottante sarà superiore al 40%, con la possibilità di richiamare anche investitori istituzionali rimasti finora alla finestra per la poca liquidità del titolo.

Unipol, utile consolidato di 1,331 miliardi nel 2023, dividendo sale a 0,38 euro

Unipol ha anche reso noto stamane i risultati dell’esercizio 2023 che mostrano un utile consolidato di 1,331 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 866 milioni all’esercizio precedente e con una raccolta premi salita del 10,4%, a 15,1 miliardi di euro, a cui il ramo danni ha contribuito per 8,7 miliardi (+4,2%) e il ramo vita per 6,4 miliardi (+20%). Il dividendo, è stato fissato in 0,38 euro per azione in crescita rispetto agli 0,37 euro del 2022, pari a un monte dividendi di 273 milioni. Confermato “un andamento reddituale della gestione consolidata per l’anno in corso in linea con gli obiettivi fissati nel piano strategico 2022-2024” dice la nota.

UnipolSai, utile netto di 766 milioni nel 2023, dividendo a 0,165 euro

UnipolSai invece ha chiuso il 2023 con un utile netto consolidato di 766 milioni di euro, in crescita rispetto ai 651 milioni dell’esercizio precedente e con una raccolta assicurativa salita del 10,4% a 15,1 miliardi. Il dividendo proposto ammonta a 0,165 euro per azione (pari ad un dividend yield del 6,1% al prezzo di opa di 2,7 euro), a fronte degli 0,16 euro del 2022. I premi nel ramo danni sono cresciuti del 4,2% a 8,7 miliardi mentre quelli nel vita sono aumentati del 20% a 6,4 miliardi. Il combined ratio, indice di redditività della gestione tecnica assicurativa, si attesta al 98,2% mentre il solvency ratio, principale indice di solidità patrimoniale, ammonta al 283% del minimo regolamentare.

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