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Unioncamere, la Pa deve e vuole rinnovarsi: attese quasi 900mila assunzioni entro il 2028, il 91% per turn over

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Se la Pubblica amministrazione italiana fosse una persona, sarebbe probabilmente un po’ avanti con l’età, con qualche acciacco, e con poche lauree appese al muro rispetto ai suoi cugini europei. Questo è il ritratto che emerge dalle dichiarazioni di Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, durante il Meeting di Rimini. Secondo le previsioni a medio termine del Sistema informativo Excelsior, elaborate da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro, la Pa è chiamata a un profondo rinnovamento, puntando dritta verso l’innovazione.

Rivoluzione Pa: quasi 900mila assunzioni in 4 anni

La pubblica amministrazione italiana si trova di fronte a un bivio cruciale: è essenziale rinnovarsi per affrontare le sfide del futuro, in particolare per gestire efficacemente l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tripoli ha sottolineato che l’innovazione e l’efficienza sono fondamentali per avere una Pa al passo con i tempi, in grado di rispondere alle esigenze di cittadini e imprese.

Tra il 2024 e il 2028, sono previste circa 846mila nuove assunzioni nel settore pubblico. Di queste, il 91% sarà destinato a sostituire il personale esistente, coinvolgendo circa 774mila dipendenti nel quinquennio, con una media annuale di 155mila assunzioni. Questo incremento porterà a un aumento complessivo di 73mila dipendenti pubblici rispetto al 2023.

Digitalizzazione e laureati: il futuro della PA

Tripoli ha sottolineato l’importanza della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale per rendere la pubblica amministrazione più moderna e efficiente. Questi strumenti aiuteranno a ridurre tempi e costi e a semplificare le procedure. Come ribadito da Tripoli, è anche cruciale investire sulle persone: entro il 2028, oltre il 37% delle nuove assunzioni sarà destinato a figure altamente qualificate e specializzate, e il 76% del fabbisogno totale riguarderà laureati.

L’espansione occupazionale interesserà diversi settori, con il 40% delle nuove assunzioni previsto per i servizi generali e l’assistenza sociale obbligatoria. I settori sanitario e dell’istruzione contribuiranno ciascuno per circa il 30% di questo aumento, con quasi 22mila nuove assunzioni in entrambi i comparti.

L’analisi dei fabbisogni mostra una predominanza della richiesta di figure qualificate e ad alta specializzazione, che rappresenteranno oltre il 37% del totale nel periodo 2024-2028. Seguono le figure tecniche e gli impiegati, entrambi al 22%. Circa 646mila nuovi dipendenti pubblici avranno una formazione universitaria, 159mila una formazione tecnica-professionale e 41mila un diploma liceale.

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