Quasi 32mila imprese femminili in più in tre anni, con Roma leader per presenza di donne d’impresa. Questi alcuni degli spunti che emergono dalla fotografia, scattata dall’Osservatorio dell’imprenditorialità femminile di Unioncamere-InfoCamere, sulla base dei dati al 30 settembre scorso, confrontati con lo stesso periodo del 2014. L’analisi fa da sfondo alla decima edizione del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, l’iniziativa organizzata da Unioncamere insieme ai Comitati per l’imprenditorialità femminile delle Camere di commercio.
Partito oggi da Firenze, il Giro toccherà domani Pescara, e farà poi tappa a Ravenna (16 novembre), Arezzo (28 novembre), Torino (30 novembre), Ferrara (4 dicembre), Mantova (5 dicembre), Lecce (7 dicembre), Viterbo (12 dicembre) e Roma (14 dicembre). Obiettivo dell’iniziativa: informare le imprenditrici e offrire strumenti formativi a chi aspira a diventarlo, dare visibilità alle dinamiche che riguardano l’occupazione femminile e creare consenso sul tema delle pari opportunità.
I dati del Registro delle imprese mostrano una presenza cospicua e crescente delle donne nel nostro sistema produttivo. A fine settembre scorso, hanno sfiorato un milione e 330mila unità, aumentando non solo di numero (quasi 32mila in più), ma facendo crescere anche l’incidenza sul totale: dal 21,45% del settembre 2014 al 21,83% della più recente rilevazione.
Più del 40% del saldo del triennio proviene dalle imprese femminili del Mezzogiorno (poco meno di 14mila in più). Nelle regioni del Centro, le donne d’impresa sono aumentate di oltre 8.800 unità, nel Nord Ovest di più di 5mila e nel Nord Est di oltre 4mila. E’ proprio in quest’ultima area, però, che l’incidenza sul totale delle imprese è cresciuta maggiormente, portandosi a fine settembre scorso al 20,11% a fronte del 19,55% di tre anni fa.
Ad aumentare di più sono le imprese femminili di Roma (+6.213), Napoli (+4.015) e Milano (+3.934). In termini di numerosità, le aree metropolitane di Roma e Milano occupano a settembre 2017 i primi posti nella graduatoria. In termini di incidenza sul totale delle imprese sono invece le province del Mezzogiorno ad aggiudicarsi le posizioni di vertice. A contendersi il primo posto sono Benevento e Avellino, dove le donne d’impresa rappresentano oltre il 30% del totale delle imprese provinciali. A seguire, Chieti e Campobasso, con più del 28% di imprese femminili.
Osservando la presenza delle donne dal punto di vista settoriale, emerge la chiara inclinazione verso alcuni ambiti. Tra questi, le altre attività di servizi, che includono i servizi per la persona (tra cui attività di lavanderia, parrucchiere, istituti di bellezza ecc.), dove oltre 50 imprese su 100 sono capitanate da donne (più di 121mila in valori assoluti, +5.885 rispetto a settembre 2014). Ben 18 regioni su 20 vedono questo aggregato conquistare il primo posto per incidenza di imprese femminili, prima tra tutte la Valle d’Aosta, dove quasi il 66% delle imprese del settore ha una donna al comando. Fanno eccezione solo la Campania, in cui il settore a maggior densità di donne d’impresa è l’agricoltura, con un tasso di femminilizzazione del 36,36%, e la Sicilia, dove la quota più consistente di imprese femminili sul totale si concentra nella Sanità e assistenza sociale (40,31%).
Proprio quest’ultimo ambito, in aumento di 1.339 unità rispetto a tre anni fa, occupa la seconda posizione per incidenza di imprese guidate da donne sul totale. Oltre 15mila le attività a trazione femminile in questo comparto che comprende servizi per anziani, asili nido, centri di medicina estetica, con un tasso di femminilizzazione superiore al 37%. I più elevati tassi di femminilizzazione di questo settore si registrano in Sardegna (51%) e in Umbria (48%).
Terzo ambito per presenza femminile è l’istruzione: quasi 8.900 le attività guidate da donne, +786 rispetto a tre anni fa, pari al 29,82% del totale delle imprese al 30 settembre 2017. Puglia e Campania sono le regioni in cui le imprese femminili fanno sentire maggiormente la propria presenza in questo ambito, rappresentando oltre il 35% del totale.
Altro settore ad alta partecipazione di donne d’impresa è il turismo, in cui le imprenditrici sono aumentate di quasi 10mila unità in tre anni. In ben 11 regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Valle d’Aosta), le imprese femminili del settore alloggio e ristorazione rappresentano almeno il 30% delle attività presenti nei diversi territori.
Un ruolo importante, infine, le donne imprenditrici lo svolgono nel settore Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, dove le imprese femminili sono aumentate di 4.568 unità dal 2014. In questo ambito mediamente le donne d’impresa rappresentano più di un quarto del totale, ma in 4 regioni (Abruzzo, Liguria, Piemonte, Sardegna), le attività guidate da donne superano il 30% del tessuto produttivo locale