Fra aprile e giugno, in Italia, il saldo tra aperture e chiusure di aziende è stato positivo di 32.406 unità. Il dato è sostanzialmente in linea con la media dell’ultimo decennio e sembra avviare una normalizzazione dopo il forte rimbalzo post-pandemia registrato nel 2021. È quanto emerge dall’ultima analisi trimestrale “Movimprese” condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.
Le differenze fra Nord, Centro e Sud
Stando al rapporto, il Sud mette a segno l’incremento assoluto e relativo più consistente del trimestre, con un saldo positivo di 11.542 imprese. Seguono il Nord-Ovest (+8.438), il Centro (+6.582) e il Nord-Est (+5.844).
A livello regionale, al primo posto per la crescita maggiore c’è la Lombardia (+5.802), seguita dal Lazio (+4.226 imprese) e, a distanza, dalla Campania (+2.825). In termini relativi, sono 8 le regioni che registrano un tasso di crescita trimestrale superiore alla media nazionale (+0,55%): Sardegna (+0,82%), Lazio (+0,69%), Puglia (+0,66%), Valle d’Aosta (+0,64%), Trentino Alto Adige (+0,63%), Lombardia (+0,61%), Emilia Romagna (+0,59%) e Sicilia (+0,58%).
Il bilancio dei settori
Per quanto riguarda i singoli settori, sottolinea ancora Unioncamere, le Costruzioni mantengono un ritmo di crescita sostenuto anche in questo trimestre con 8.548 imprese in più e una variazione dell’1,02%.
La ripresa del settore turistico a ridosso della pausa estiva è accompagnata da un saldo attivo delle imprese che operano nelle Attività di alloggio e ristorazione (+4.026 la variazione assoluta, +0,88% quella percentuale).
Anche le Attività professionali, scientifiche e tecniche mettono a segno nel trimestre un incremento cospicuo di 3.712 unità, pari al +1,59% in termini percentuali. Quest’ultimo settore mostra la variazione percentuale più consistente, seguito dall’Istruzione (+1,24%) e dalle Attività artistiche sportive e di intrattenimento (+1,15%).