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Unilever: tonfo in Borsa dopo l’offerta per Gsk Consumer Healthcare

Sean Biehle on Flickr https://flic.kr/p/agZWP

Tonfo rumoroso per Unilever. A fine mattinata, sulla Borsa di Amsterdam, il titolo della multinazionale britannica di beni di consumo sta cedendo il 7,28% del suo valore a ​​43,78 euro, zavorrato dalla notizia relativa all’offerta per Gsk Consumer Healthcare, la joint venture tra Gsk e Pfizer (che detiene il 32%) in cui il gruppo inglese possiede una quota di maggioranza e che ha tra i propri marchi, tra gli altri, Polident, Aquafresh, Parodontax, Voltaren ed Emulgel. 

Unilever ha infatti presentato una proposta da 50 miliardi di euro, di cui 41,7 miliardi di sterline in contanti e 8,3 miliardi in azioni Unilever, per acquisire la divisione Consumer Healthcare di GlaxoSmithKline (GSK, + 3,67% a Londra), nonostante GSK abbia già rifiutato le sue prime tre offerte. In una nota la società ha spiegato che l’acquisizione rappresenterebbe “una scelta strategica forte”, in quanto “creerebbe una scala e una piattaforma di crescita per il portafoglio combinato negli Stati Uniti, in Cina e in India, con ulteriori opportunità in altri mercati emergenti”.

Gli analisti, la vedono però diversamente, considerando l’offerta “troppo azzardata”: “Pagare 50 miliardi di sterline per un’azienda che vende farmaci antidolorifici (tra i brand Voltaren Emulgel e Advil) e dentifrici (tra i brand Sensodyne e Parodontax) sembra una scommessa rischiosa, mentre sembra essere opinione condivisa che Unilever ha bisogno di rivedere le proprie attività”. Il prezzo, tra l’altro, viene giudicato “troppo elevato”, dagli esperti di Cmc Markets. 

Unilever ha fatto sapere di ritenere “strategica” l’espansione nel settore della salute, della bellezza e dell’igiene, categorie che offrono tassi elevati di crescita, con significative opportunità di guidare la crescita attraverso investimenti e innovazioni. “Il board ha inoltre concluso che le acquisizioni importanti dovrebbero essere accompagnate da un disinvestimento accelerato di marchi e attività a crescita intrinseca inferiore – si legge in una nota – Ciò fornirebbe finanziamenti e consentirebbe di compensare le dis-sinergie di separazione con sinergie di acquisizione”.

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Categories: Finanza e Mercati