Fnac Darty e Ruby hanno superato la soglia minima per l’Opas su Unieuro raccogliendo il 67,1% del capitale che, sommato al 4,4% già posseduto porta la partecipazione totale al 71,5%.
Lo si legge in una nota in cui viene indicato che, al verificarsi del superamento del 66,67% fissato e non avendo raggiunto il 90% l’offerente può chiedere la riapertura dei termini, prevista, come anticipato, tra il 4 e l’8 novembre.
Unieuro passa in mani francesi
Lanciata lo scorso 16 luglio e avviata il 30 agosto, l’Opas ha raccolto l’adesione del 67,1% del capitale, che, sommato al 4,4% già in mani francesi, porta la partecipazione totale al 71,5%, a fronte di una soglia minima di validità fissata al 66,7%. Secondo quanto previsto dal regolamento emittenti infatti, in caso di adesioni sopra la soglia minima e sotto al 90% l’offerente ha la facoltà di chiedere e di ottenere la riapertura dei termini.
“Siamo molto lieti di annunciare che abbiamo ricevuto il sostegno dell’ampia maggioranza degli azionisti di Unieuro al nostro progetto di acquisizione – afferma l’amministratore delegato del colosso francese Enrique Martinez – superando la soglia minima che avevamo fissato”.
“Siamo convinti – prosegue – che questa operazione creerà un valore aggiunto per tutti i nostri azionisti e partner”. “Tra il 4 e l’8 novembre è prevista l’apertura di un ulteriore periodo per aderire all’offerta – spiega – che darà la possibilità ad altri azionisti di portare le proprie azioni in adesione”. “Siamo molto entusiasti – conclude – e non vediamo l’ora di lavorare con il team di Unieuro non appena saranno ottenute le autorizzazioni richieste dalla normativa”.
Unieuro, le mosse di Kretinsky
Lo scorso 16 luglio Fnac Darty e Ruby avevano messo sul piatto 9 euro in contanti più 0,1 azioni proprie per ogni titolo Unieuro, con un premio del 42% sulla chiusura del giorno prima. Il gruppo controllato dal miliardario ceco Daniel Kretinsky punta al 100% di Unieuro per ritirarla poi dal listino di Piazza Affari. La soglia iniziale di validità era stata fissata al 90%, per essere poi abbassata al 66,67%. L’operazione ha spaccato il cda di Unieuro, che lo scorso 18 ottobre ha deliberato a maggioranza di non apportare le azioni proprie, pari allo 0,34% del capitale. Ad oggi, in attesa della consegna dei titoli a Fnac-Darty e a Ruby, l’azionariato di Unieuro appare piuttosto frammentato. Il 12,09% è in mano a Iliad, il 6,12% alla famiglia di Giuseppe Silvestrini, figlio del fondatore Vittorio, mentre il 5,1% fa capo ad Amundi.