Giornata nera in Borsa per il titolo Unieuro, che a fine mattinata cede quasi il 7%, a 13,42 euro, dai 14,42 euro dell’ultima chiusura.
Il titolo si avvicina così al prezzo con cui Italian Electronics Holdings è uscita dal capitale. Mercoledì sera, infatti, a poche ore dall’annuncio dell’avvio della cessione, Ieh ha completato la procedura di accelerated bookbuilding e ha ceduto a investitori istituzionali circa 3,5 milioni di azioni ordinarie detenute in Unieuro, corrispondenti a circa il 17,6% del capitale azionario della società al prezzo di 13,25 euro per azione.
Il collocamento ha riguardato l’intera partecipazione detenuta da Ieh in Unieuro. Il regolamento dell’operazione è previsto il 27 gennaio 2020 e il corrispettivo complessivo è di 46 milioni.
Ieh, che in passato era arrivata al 33% del capitale di Unieuro, aveva già venduto una prima quota del 16,25% lo scorso novembre, anche in quel caso a sconto (12,95 euro).
Ieh è riconducibile a fondi gestiti dall’operatore di private equity Rhone.
Con questa operazione, il flottante di Unieuro supera la soglia dell’85% del capitale, trasformando la società in una public company.
Unieuro ricorda che Rhone è stata azionista di maggioranza fin dall’ingresso nel capitale dell’allora Sgm Distribuzione (oggi Unieuro), avvenuto nel 2005. A partire dalla quotazione in Borsa del 2017 e attraverso successivi collocamenti di azioni sul mercato, la partecipazione di Rhone si è ridotta a vantaggio di investitori istituzionali italiani ed esteri, fino ad azzerarsi a seguito dell’operazione di ieri.
“La completa uscita dell’ormai ex-socio di maggioranza Rhone rappresenta per Unieuro un nuovo passaggio storico – commenta Giancarlo Nicosanti Monterastelli, amministratore delegato dell’azienda italiana – Nata come impresa familiare oltre ottant’anni fa e per quindici controllata dal private equity, Unieuro diventa oggi una società a capitale diffuso, una delle rare public company italiane”.