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Unicredit: voci di ribaltone e cessioni, il titolo vola

Il titolo è sostenuto dall’ipotesi che la Banca decida di scongiurare la prospettiva di un aumento di capitale cedendo una quota minoritaria di Fineco e le controllate in Polonia e Turchia, ma anche dal possibile ribaltone al vertice – Le due indiscrezioni, tuttavia, sembrano escludersi a vicenda.

Unicredit: voci di ribaltone e cessioni, il titolo vola

Vola a Piazza Affari il titolo di Unicredit, che a metà mattina guadagna oltre il 5%, a 2,938 euro, mettendo a segno il miglior rialzo del Ftse Mib. A innescare l’ondata di acquisiti sul titolo sono state le indiscrezioni su due fronti: da una parte l’ipotesi che la Banca decida di scongiurare la prospettiva di un aumento di capitale cedendo una quota di Fineco (secondo Bloomberg il 15%, che vale circa 600 milioni di euro) e le partecipazioni nelle controllate in Polonia e Turchia (Bank Pekao e Yapi Kredi), dall’altra il possibile ribaltone al vertice della stessa Unicredit. Il tutto attraverso un Cda straordinario da convocarsi in anticipo rispetto alla data già fissata del 9 giugno.

In realtà, lo scenario descritto sembra ancora tutto da scrivere. Non solo perché ancora non risulta essere stato convocato alcun consiglio straordinario anticipato, ma anche perché le indiscrezioni su cessioni e management sembrano escludersi a vicenda. E l’orientamento dei soci appare ancora contrastato.

La vendita di una quota di Fineco (che oggi crolla del 2,7% a Piazza Affari, peggior titolo del Ftse Mib) è un progetto dell’attuale amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, ed è verosimile che se l’operazione ottenesse il via libera dovrebbe essere il Ceo in carica a portarla avanti. Se invece Ghizzoni sarà davvero sostituito a breve, come qualcuno accredita, affrontare immediatamente il dossier Fineco avrebbe poco senso, perché un’operazione di questa portata dovrebbe essere valutata dal nuovo Ad.

In caso di ricambio dei vertici, inoltre, la procedura prevede che il presidente Unicredit, Giuseppe Vita, inizi le consultazioni e dia mandato a una società di cacciatori di teste per trovare i candidati più adatti alla carica di amministratore delegato. Per ora, i nomi più accreditati sono quelli del francese Jean-Pierre Mustier, dirigente che guidò il ramo banca d’affari di Unicredit, e di Marco Morelli, vicepresidente di BofA Merryl Lynch Europe.

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